“Ferrara la città della Metafisica che pare rendesse folle chi ci abitava perché dal profondo del ‘500, forse, qui si piantava la canapa e gli effluvi notturni qui rendevano gli esseri umani bizzarri”. Con queste parole Philippe Daverio apriva una puntata di Emporio Daverio dedicata alla città estese.
Passeggiando in provincia, in particolare nella bassa e nei dintorni di Tresigallo, molti sono i racconti che si possono ascoltare sulla canapa da parte di chi ha vissuto, se non gli anni d’oro, almeno gli ultimi anni di una coltivazione per cui la città era rinomata già nell’800 come racconta Maurizio Andreotti durante il podcast live l’Onda Verde condotto da Leonardo Fiorentini all’Empatia Canapa Bar, in occasione dei “Cannabis Cafè”. Nati all’interno dell’iniziativa “Io Coltivo” – lanciata lo scorso dicembre dall’Associazione Meglio Legale con il sostegno di oltre 30 partner – per promuovere la proposta di legge d’iniziativa popolare per la coltivazione domestica della cannabis.
Una puntata a tutto tondo che oltre al già citato Andretotti, ex agronomo in versione storico (ha scritto due libri sull’agricoltura ferrarese nel ‘700 e nell’800) vede alternarsi a lato di Leonardo Fiorentini, Irene Bregola con la quale si racconta il quadro nazionale all’interno del quale ci troviamo. Un quadro che, stando anche alla testimonianza successiva di Stefania Blè (titolare di un’azienda agricola che coltiva canapa), si può definire fumoso a causa di normativa poco chiara fin dal decreto dell’allora ministro Speranza.
Ma c’è anche un tema politico locale che si affronta con Ilaria Baraldi (Pd), consigliera di minoranza uscente nell’attuale consiglio comunale, insieme alla quale ci si confronta sulla politica locale con particolare riferimento all’attuale vicesindaco che quando era all’opposizione “ci definì venditori di morte”. La frase, raccontano Baraldi e Fiorentini, gli fu rivolta mentre stavano raccogliendo le firme per una legge di iniziativa popolare che spingeva per la regolamentazione del consumo.
La linea dell’attuale amministrazione è diametralmente opposta come testimonia anche l’audio, tratto da una commissione consiliare, nel quale Nicola Lodi annuncia l’istituzione del Nucleo anti degrado della Polizia Locale dicendo che “bisogna iniziare bastonare chi compra la droga”. Oltre alla Polzia Locale più concentrata su questi temi abbiamo visto la rimozione delle panchine “perché – dice sarcastica Baraldi – tutti sanno che gli spacciatori trafficano solo da seduti”, o chiudere i parchi, “più sicuri così i bambini che ci giocano dentro non corrono per strada”.
La tesi di Fiorentini e Baraldi è evidentemente quella che se anche la recinzione al massimo evita lo spaccio nel luogo recintato ma non elimina il fenomeno, lo sposta. “Il tema dello spaccio – spiega la consigliera dem – non è stato efficacemente risolto anche perché per farlo servono leggi nazionali” al contrario “quello che le destre sanno fare benissimo è soffiare sulla paura e insoddisfazione delle persone senza risolvere il problema”. Fiorentini fa infatti notare che se si guardano i dati è “un tema che non esiste” dato che “il numero dei consumatori non è variato” così come “non è variato il numero di accesso ai servizi sulle dipendenze”. A cambiare è invece il contesto con un “consumo diverso, negli anni ottanta c’era un consumo prevalente di eroina che oggi non c’è più”.
Ilaria Baraldi non vede e non prevede un cambio di passo nel modo di governare della Lega e della destra nel suo insieme “perché a loro serve continuare ad avere un problema da risolvere”. “È – dice – uno strumento di propaganda constante e quotidiano” anche “al di fuori della campagna elettorale”. “Non so – chiude – quale altro cancello possiamo aspettarci ma l’unica cosa positiva è che almeno lì le panchine le rimettono”.
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