Lettere al Direttore
4 Febbraio 2024

“Si chieda a Don Mazzi di riportare la sua comunità di recupero in città”

di Redazione | 2 min

Desidero porre sotto i riflettori un tema di cruciale importanza per la nostra comunità: la tossicodipendenza e lo spaccio. Il fenomeno della tossicodipendenza a Ferrara è sempre stato un problema grave, ma negli ultimi tempi si è aggravato in maniera esponenziale dopo la partenza dalla città della comunità di recupero di Don Mazzi.

Oltre alla comunità, Don Mazzi aveva istituito in città, in via Foro Boario, un centro di ascolto mirato a accogliere e disintossicare i ferraresi schiavi delle sostanze stupefacenti.

I centri di ascolto promossi da Don Mazzi vantano un grande valore aggiunto: sono gestiti da ex tossicodipendenti, nessuno meglio di loro sa far breccia nella disperazione di un ragazzo. Grazie a questa realtà discreta ma potente, Ferrara riusciva a contrastare efficacemente il commercio della droga e i danni ad esso correlati. Tuttavia, al giorno d’oggi lo spaccio è così diffuso da vedere bande di spacciatori contendersi porzioni della città.

Recintando i parchi è aumentata la sicurezza per gli spacciatori che mettendo una ‘sentinella’ all’entrata possono controllare meglio il posto. La sicurezza cittadina si ottiene rimuovendo le cause. C’è qualcuno limitato nel pensiero che sogna la repressione come ‘ricetta’ recinti, muri, ruspe, cpr (centri per la repressione non per il rimpatrio).
È imperativo che il sindaco uscente e i candidati alternativi comprendano l’urgenza di avviare un dialogo con Don Mazzi per riportare a Ferrara sia la comunità di recupero che i centri di ascolto. Questa mossa strategica potrebbe invertire la tendenza attuale, offrendo una speranza tangibile per coloro che sono intrappolati nella spirale della tossicodipendenza e ripristinando la sicurezza e la salute della nostra città. Una piccola nota, ragazzi e ragazze ospiti della comunità ferrarese Don Mazzi  avente come direttrice Annalisa Croce, hanno ripreso la loro vita, Paola, oggi è direttrice generale di una notissima casa editrice.
Roberto Baldisserotto
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