Lettere al Direttore
2 Febbraio 2024

Camaleontica decarbonizzazione

di Redazione | 3 min

Nel vocabolario, la parola De-carbonizzare significa diminuire le emissioni inquinanti delle combustioni nell’atmosfera: le fiamme, il calore, i fumi e i gas.
Nell’Unione Europea, la parola De-carbonizzazione significa Legge e costituisce una normativa di procedure e attuazioni che gli Stati Membri sono obbligati a mettere in pratica per il conseguimento dell’obiettivo di ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e di rendere l’UE climaticamente neutra entro il 2050.

Nel territorio urbano e provinciale di Ferrara la parola De-carbonizzazione è molto più di un vocabolo, di una legge e di un obiettivo a breve o lungo termine.
Nel cielo sopra Ferrara, poi -quello tra i più inquinati d’Italia e d’Europa dalla più alta emissione di fiamme, calore, fumi e gas nell’aria- questa parola assurge a titolo di simbolo, codice e crittogramma che include anche numeri, cifre e calcoli a dir poco impressionanti.

Volendo parlare in maniera degna e dignitosa di de-carbonizzazione in un contesto di Emergenza Ambientale come quello rappresentato dal nostro territorio, meglio non farsi impressionare dalle statistiche di record negativi e abbandonare questa parola per iniziare a parlare di cose un po più semplici, chiare e alla portata di tutti: Ecologia e Diritto alla Vita.

Ferrara Città d’Arte e Cultura Patrimonio dell’Umanità UNESCO è la città-record dei malefici sanitari ed economici prodotti dalle combustioni da oltre vent’anni, ma per come è stata posta ai cittadini ferraresi non è mai stata una questione di salute, di ambiente, di ecologia: è stata, e rischia di continuare ad essere per sempre, una questione di marketing politico a esclusivo vantaggio di un sistema finanziario che vive e si ingrassa quando entrano in campo le grandi privatizzazioni, i grandi progetti, i grandi impianti e i grandi finanziamenti.

Quando la de-carbonizzazione veniva chiamata termovalorizzazione-geotermia, si è dimostrata il più grande pacco mai rifilato ai ferraresi: anziché energia rinnovabile che si ricava dal calore naturale della Terra e che può essere utilizzata sia per la produzione di energia elettrica che per la produzione di calore e acqua calda, si trattava di calore artificiale non rinnovabile prodotto di forni di incenerimento di rifiuti.

Fu da allora, dai primi del Duemila, che si iniziò a parlare di rischio di atteggiamento di pirateria ambientale assunto dalle scelte delle amministrazioni locali in ambito ecologico, ma quando si passò alla triplicazione dell’inceneritore Hera spa di via Diana – Cassana e alla messa in funzione della centrale turbogas Enipower spa da 800 megawatt -in un contesto ambientale già allora detentore dei record di superamenti del limite di concentrazione di micropolveri nell’aria e del più alto numero di patologie tumorali a livello respiratorio- vi fu chi lanciò l’allarme sul reale rischio di crimini ambientali.

Proprio come avevano fatto le precedenti giunte di Sinistra/Centro Sinista -Tagliani, Sateriale, Soffritti- anche l’attuale amministrazione di Destra Fabbri sta facendo da sponda alle logiche monopolistiche e private di aumento dei ricavi a scapito della salute pubblica. Niente di nuovo, ma anzi, di vecchio e consunto, che diviene tristemente allarmante soprattutto se portato avanti dai più giovani tra gli attuali amministratori pubblici locali.

Più che non a causa del comportamento dei nuovi responsabili della salute e dell’ambiente, a stupire maggiormente, e a intristire ancor di più, è il camaleontico comportamento assunto dai protagonisti del vecchio corso targato DS/Verdi, (con gli ex Gaetano Sateriale in qualità di Sindaco e Sergio Golinelli ex Assessore Provinciale all’Ambiente), che trovano ancora la forza e il coraggio di lanciarsi all’arrembaggio nel panorama politico preelettorale ferrarese parlando agli ignavi di “De-carbonizzazione”, di “Chimica Verde”, di “Giustizia Climatica”.

E, si badi bene, senza mai assumersi le responsabilità delle inevitabili, molto spesso letali, tragiche conseguenze.

Franco Ferioli

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com