Sarà il Consorzio Futuro in Ricerca a gestire la fase della partecipazione dei cittadini al tentativo di recupero della Caserma Pozzuolo del Friuli. Dopo un anno dal voto in consiglio comunale, e le continue sollecitazioni della Rete Giustizia Climatica, la giunta ha affidato l’incarico a un soggetto esterno per studiare il relativo percorso.
Per ottenere il servizio di progettazione partecipata per la riqualificazione del complesso di via Cisterna del Follo il Cfr ha presentato un’offerta economica di 15.000 euro oltre iva, per un totale di 18.300 euro.
La proprietà della ex Caserma Pozzuolo del Friuli è della Cassa Depositi e Prestiti, che ha sottoscritto un preliminare di vendita con un soggetto privato, Ar.Co Lavori Srl, per ottenerne il recupero e la conversione a studentato.
A darne l’annuncio l’assessore Alessandro Balboni, auspicando che “sia per tutti un’occasione di condivisione, non di strumentalizzazione politica, integrando, come previsto dalla Legge regionale 24 del 2017, le volontà del pubblico con le aspirazioni del privato nelle riqualificazioni degli spazi pubblici”.
Balboni ricorda infine che “si tratta di destinare e trasformare 20.000 metri quadri di edifici, anche di pregio come gli ex alloggi e la ex cavallerizza, e 10.000 metri quadri di piazza asfaltata; una sfida complessa che deve essere interpretata come una grande e imperdibile occasione”.
“Sono molto soddisfatto che per questo progetto importante per la città e molti cittadini sia partner proprio il Cfr – aggiunge l’assessore – che da anni collabora con il Comune su iniziative di grande valore strategico per Ferrara e il suo futuro. La Caserma rappresenta un buco nero dell’urbanistica cittadina e aspetta una soluzione a più di trent’anni dalla sua chiusura.
Il Consiglio Comunale di Ferrara proprio per questi motivi ha richiesto un attento percorso di partecipazione per il futuro di questi spazi e quindi come istituzione comunale abbiamo dato seguito agli impegni presi partendo da un partner di eccellenza”.
Trattandosi di un appalto di servizi d’importo inferiore ad 140.000 euro, l’amministrazione ha proceduto direttamente e autonomamente all’acquisizione del servizio rispettando l’obbligatorio ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione Me.P.A.
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