Se ci si parla in lingue diverse, quando va bene non ci si capisce, ma quando va male si crea un danno, soprattutto quando ci sono di mezzo i più deboli.
Questo, è ciò che sta avvenendo nel caso riguardante il dibattito insorto sui giornali locali, in queste settimane, tra le Istituzioni ed i gestori delle Rsa/Cra da una parte e le associazioni in difesa dei cittadini/utenti dall’altra, a tutto danno dei cittadini “malati cronici non autosufficienti”.
È grave il fatto che da parte delle aziende vi sia un lamento vittimistico, che fa pensare ai filantropi che dichiarano di avere come unico interesse il voler essere utili alla società; il che fa pensare: ma se per tanti anni hanno lavorato in perdita, come hanno fatto finora?
I casi sono due: o avevano ampi margini prima, oppure si dovrebbe spiegare come mai, tra le tante strutture socio sanitarie, i casi emersi di irregolarità, anche gravi, siano finora dovuti prevalentemente ai controlli dei Nas, che hanno messo in evidenza alcune situazioni igienico/sanitario precarie e la scarsità di personale non sempre qualificato per il ruolo rivestito (come risulta da un articolo del Corriere della sera del 29 gennaio 2024 : “nel corso di controlli ispettivi in oltre 6.500 RSA, da gennaio 2022 ad agosto 2023, i Nas (Comando Carabinieri per la tutela della Salute), hanno trovato una RSA su tre non in regola). Inoltre non escludiamo che ci possano essere altre ragioni a noi non note.
Così come non ci sono note le richiamate soluzioni futuristiche, per poter “… guardare alle possibilità offerte dalla tecnologia…”.
Indubbiamente, per dare un buon servizio agli utenti e buone condizioni di lavoro ai lavoratori, i costi devono essere adeguati al giusto ed in questo caso è normale che avvenga una trattativa tra le istituzioni preposte ed i gestori delle Aziende Socio sanitarie e Socio assistenziali.
Tutto questo però non deve far perdere di vista i diritti dei malati cronici, negati da almeno 20 anni e per i quali torniamo a ribadire con forza che tali diritti soggettivi ed indisponibili oltre che cogenti, sono rappresentati dal rispetto delle Leggi, tra le quali :
- 32 della Costituzione (“fondamentale diritto”, al momento ancora in vigore);
- legge 833/1978 (riforma sanitaria);
- nuovo ISEE Socio sanitario (in vigore dal 1/1/2015);
- LEA (Livelli essenziali di assistenza aggiornati nel 2017).
Purtroppo notiamo che nessuno ne parla e questo è un fatto molto grave!
Come è ancor più grave che nessuno tenga in considerazione il fatto non trascurabile, che una gran parte di famiglie deve sobbarcarsi la Retta per intero, con cifre proibitive fino a quasi 3.000 € al mese, per il solo fatto che esistono liste d’attesa inconciliabili con i diritti costituzionali dei malati cronici.
Se le nostre affermazioni non fossero veritiere, ci vorrebbe poco per smentirle, ma evidentemente si preferisce non parlarne.
Sanità oggi Ferrara – Medicina Democratica