Calcio
24 Gennaio 2024
L’ex terzino bondenese ricorda "Rombo di Tuono" e la 'partita del secolo'. Gli aneddoti con la Nazionale e le maglie di Torino e Cagliari

Poletti e l’abbraccio con Gigi Riva: “Dopo il terzo gol alla Germania lo ringraziai”

di Redazione | 3 min

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La scomparsa di Gigi Riva è stata certamente un episodio che ha segnato profondamente il calcio italiano. Il suo valore eccezionale, sia come calciatore che come persona è stato più volte evidenziato in queste ore da tanti suoi ex compagni di squadra. Tra questi c’è anche Fabrizio Poletti, ex calciatore, terzino destro, nato a Bondeno, che negli anni 60’ e 70’ ha condiviso gran parte della sua carriera con Riva, sia da avversario, vestendo la maglia del Torino, che da compagno di squadra, prima in Nazionale, soprattutto ai Mondiali di Messico ’70, poi proprio nel Cagliari, club nel quale Poletti ha giocato dal 1971 al 1974.

“Ci siamo conosciuti da giovani in Nazionale, durante le eliminatorie per le Olimpiadi di Tokyo 1964 – racconta Poletti – Era un ragazzo eccezionale, già in quei momenti si capiva il suo modo di essere, silenzioso, un po’ appartato e molto rispettoso. Ed è sempre rimasto così anche quando si è affermato, diventando uno dei migliori giocatori al mondo. I nostri rapporti si sono consolidati ai Mondiali di Messico ‘70 e poi a Cagliari. Era molto affezionato alla Sardegna ed era molto legato ai compagni, soprattutto quelli con cui aveva vinto lo scudetto ovviamente, ma tutto il gruppo era molto bello”.

Poletti racconta poi un aneddoto su Riva da avversario, quando lo ha affrontato con il Torino: “Ho avuto la fortuna, e anche un po’ l’abilità di essere riuscito a non farlo segnare su azioni personali quando lo marcavo, i gol ce li ha sempre fatti su punizione o su palla inattiva. Diciamo che mi ha anche portato fortuna nelle valutazioni dei tecnici, perché riuscendo a fermare i goleador come lui o come Prati sono stato poi preso in considerazione per la Nazionale”.

Da compagni di squadra, a Cagliari, Riva era ovviamente il punto di riferimento per tutta la squadra: “Quando giocavamo insieme il riferimento era sempre su di lui, il mio obiettivo era andare sul fondo e arrivare a crossare per lui, era un po’ il nostro modo di giocare, c’era la voglia di metterlo in condizione di segnare, era una soddisfazione poter essere gli assistman per un suo gol”.

Infine Poletti ricorda i Mondiali messicani del 1970, quelli della “Partita del Secolo”, Italia-Germania 4-3: “Eravamo dispiaciuti perchè nelle prime tre gare Gigi non aveva segnato, e la stampa un po’ rimarcava questa cosa, ma poi si è sbloccato, realizzando una doppietta contro il Messico nei quarti di finale. Si vedeva dalla gioia nell’esultanza quanto fosse importante per lui riuscire a fare quello che era destinato a fare in quel Mondiale. Ho avuto la fortuna di poterlo abbracciare dopo il terzo gol contro la Germania, l’ho anche ringraziato per quel gol, che ci aveva riportato in vantaggio. Vederlo felice anche nel post Mondiale per quello che aveva fatto e che avevamo fatto e giocare al suo fianco è stata una doppia soddisfazione”.

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