di Giovanni Iannucci

Nel corso della mattinata di lunedì 22 gennaio si è svolta in Prefettura a Ferrara la presentazione della mostra itinerante denominata “Il peso della legge. Le conseguenze delle politiche razziste in Italia”, rientrante tra le iniziative in programma per la Giornata della Memoria.

La mostra sulle leggi razziali del 1938 andate in vigore col regime fascista, realizzata dal Meis (Museo Nazionale ebraismo italiano e Shoah) e dal liceo scientifico Roiti di Ferrara, attraverso l’utilizzo di immagini, fotografie e testi vuole analizzare e mettere in luce le drammatiche conseguenze delle leggi razziali fasciste del 1938 in Italia. Visitabile fino al 3 marzo 2024, l’esposizione racconta in particolare le vicende delle famiglie Bassani, Vita, Finzi e Mortara.

Il prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello ha sottolineato che “questo è un momento fondamentale per ricordare e riflettere sulle atrocità commesse durante la Shoah. Ci tengo a ringraziare enti e istituzioni locali per la disponibilità dimostrata e i ragazzi delle scuole si sono impegnati al meglio delle loro capacità e hanno svolto un ottimo lavoro”.

Il professore Giorgio Rizzoni del Roiti ha focalizzato il proprio intervento sulla “conoscenza del passato per poter migliorare il futuro. Questa mostra è partita da lontano, un percorso di approfondimento che ha riguardato più classi nel corso degli anni e con un lavoro che non si limitava agli aspetti celebrativi di una si singola giornata. Bisogna coltivare la memoria, che è un dovere e un diritto di tutti i cittadini”.

“Le istituzioni – ha aggiunto – devono collaborare in maniera sistematica e metodica tra loro anche in futuro perché il racconto di eventi positivi o negativi deve necessariamente passare da un insieme diverso di punti di vista e di attenzione; come hanno fatto correttamente in questa specifica occasione i ragazzi del Liceo Roiti di Ferrara”.

“Siamo molto contenti di essere qui oggi a raccontarvi il nostro lavoro – sono intervenuti gli studenti -. Ci siamo impegnati al 100% e abbiamo anche intervistato grazie all’aiuto del Meis i discendenti delle famiglie di cui parla la mostra. Per quanto riguarda l’interattività dell’esposizione, sarà presente nel primo pannello un QR-code da inquadrare e successivamente scaricare tutti i contenuti che abbiamo messo a disposizione”.