Presso l’Unità Operativa di Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara è stato eseguito, mercoledì scorso (17 gennaio), il primo intervento di chirurgia toracica con tecnica mini-invasiva, utilizzando il robot “Da Vinci” composto da una consolle chirurgica, da cui l’operatore guida le braccia robotiche, posizionate sopra il paziente.
“L’utilizzo delle più innovative apparecchiature in sala operatoria apre grandi orizzonti per la cura dei pazienti, garantendo nuove possibilità di trattamento ai casi più complessi – evidenzia Monica Calamai, direttrice delle Aziende sanitarie ferraresi -. L’avvio della chirurgia robotica presso l’Azienda ospedaliera rappresenta inoltre un’occasione di ulteriore crescita e perfezionamento per i nostri professionisti, in alcune tipologie di interventi. Si tratta di una nuova eccellenza che caratterizza il presidio di Cona, all’interno della rete ospedaliera provinciale, dando risposte sempre più qualificate ai cittadini e limitandone gli spostamenti verso altri territori”.
“L’avvio della chirurgia robotica nel nostro ospedale – ha messo in evidenza il direttore dell’unità operativa di Chirurgia Toracica, Giampiero Dolci – è un’innovazione che consente di alzare il livello di precisione in alcune tipologie di interventi, preservando l’integrità funzionale degli organi coinvolti e permettendo così ai pazienti tempi di recupero più rapidi. Il legame ‘evoluzione tecnologica – eccellenza clinica’ è indissolubile e rappresenta un importante traguardo ed un beneficio accessibile per i nostri pazienti”.
L’intervento è stato eseguito su una donna di 68 anni, sottoposta ad un’operazione di chirurgia robotica di “timectomia”, che consiste nell’asportazione di una lesione timica in una zona molto delicata e di difficile accesso. Il timo è un piccolo organo situato dietro lo sterno, nella parte anteriore del mediastino, la regione compresa tra i due polmoni che contiene cuore, vasi, esofago e trachea.
I vantaggi della chirurgia robot-assistita sono legati al minor traumatismo ed alla conseguente minore invasività, necessarie per eseguire interventi anche complessi. A questo si aggiunge inoltre una maggior precisione, grazie ad una visione tridimensionale ed ingrandita e ad una maggior facilità ad operare in spazi ristretti e su piccole strutture, utilizzando gli strumenti in dotazione al robot agevolmente manovrati dal chirurgo.
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