Copparo
18 Gennaio 2024
Al carabiniere sarà dedicato un documentario, realizzato dal Comune con la famiglia

Copparo commemora Armando Sepe

di Redazione | 2 min

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Copparo. “Il suo gesto di grande altruismo gli rende onore perché non tutti lo avrebbero fatto, i suoi valori devono essere ispirazione per i giovani e tutti i cittadini”. La figura del vice brigadiere Armando Sepe ha ispirato importanti riflessioni nei giovani studenti copparesi presenti, mercoledì 17 gennaio, alla commemorazione del carabiniere che il 17 gennaio 1973 perse la vita nel tentativo di arrestare un uomo che aveva assassinato il figlio e voleva fare lo stesso con la moglie: salvò molte persone dalla detonazione in cui rimase ucciso.

I ragazzi e le ragazze della terza C della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato alla cerimonia portando diversi contributi proprio sul significato di questa giornata. “È importante anche perché da quel gesto possiamo trarre esempio di altruismo e capire il suo vero significato: per noi l’altruismo significa mettere il bene degli altri al primo posto, anche davanti al proprio”. “Vogliamo dire grazie alle forze dell’ordine, che lavorano giorno e notte e rischiando la propria vita per noi, garantendoci sicurezza: abbiamo imparato a riconoscere il loro coraggio e l’altruismo”.

Parole particolarmente apprezzate dal figlio Giuseppe Sepe, accompagnato dalla moglie Valeria e dal figlio Lorenzo, che si è detto particolarmente felice dell’annuncio del sindaco Fabrizio Pagnoni. “Ci sono occasioni in cui le parole non riescono a racchiudere pienamente la profonda gratitudine che ancora oggi, dopo 51 anni, tutto il territorio nutre verso Armando Sepe – ha affermato il primo cittadino -. Ci aiutano i fatti concreti: la volontà di conservare la memoria e di condividerla ci spinge, in collaborazione con la famiglia, a intraprendere un progetto di produzione di un documentario sulla figura del vicebrigadiere”.

Alla messa, officiata dal cappellano militare dei Carabinieri don Giuseppe Grigolon e dal parroco don Daniele Panzeri, hanno preso parte una folta rappresentanza dell’Arma, a partire dal comandante provinciale Carabinieri di Ferrara colonnello Alessandro Di Stefano e dal comandante della Compagnia Carabinieri di Copparo capitano Manuel Scacchi, dell’Associazione Nazionale Carabinieri (Anc) e della Onaomac, Associazione Nazionale Assistenza agli Orfani dell’Arma dei Carabinieri, delle forze di polizia e delle forze armate provinciali, delle istituzioni territoriali.

“La vita donata diventa un grande valore, ritorna come gloria – ha rimarcato don Grigolon, che ha tracciato una linea di continuità con le commemorazioni di Pilastro e Pontelagoscuro -. Donare la vita per salvare gli altri, come ha fatto Armando Sepe, significa dividerla con gli altri: oggi meditiamo su questo, ci fermiamo per imparare da questo e trasmetterne una grande lezione”.

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