Lettere al Direttore
22 Gennaio 2024
L'intervento di Valerio Aldighieri, attivista del Partito Democratico, sulla polemica sulla residenzialità storica che continua a tenere banco a Ferrara e in Regione

Alan Fabbri e la narrazione sulle case popolari

di Redazione | 4 min

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In questi giorni a Ferrara è partita una forte propaganda da parte del sindaco Alan Fabbri, a dire il vero sterile se non addirittura imbarazzante, una sorta di “chiamata alle armi” che travalica i confini comunali per chiamare a raccolta cittadini e sindaci da tutta la regione, soprattutto di centrodestra. Atteggiamento legittimo per carità, se non fosse che Fabbri si dimentica di non essere più all’opposizione, dimentica che ora amministra una città, una comunità, e che mentre all’opposizione è sempre stato più o meno tutto lecito, persino alzare i toni o andare un po’ oltre le righe, quando sei sindaco lo devi essere di tutti, soprattutto devi mantenere un atteggiamento equilibrato.

Peccato che nelle ultime uscite mediatiche di equilibrato non vi sia nulla, equilibrio che viene meno nel momento in cui utilizza la propria pagina istituzionale e pagata dalla collettività, non per svolgere un servizio a favore della comunità (tutta), ma per fare propaganda di partito, confondendo il ruolo di uomo sindaco con quello di uomo Lega. Si può dire faccia un utilizzo improprio dei canali comunicativi ufficiali, ma ancor più grave è il terrorismo mediatico mosso nell’ultima settimana, il voler scatenare una guerra tra poveri, la consapevole scelta di fomentare rabbia su larga scala instillando nei cittadini un ingiustificato senso di ingiustizia, un senso di ingiustizia che non ha ragione di esistere.

Intanto è bene chiarire che il requisito della residenzialità storica (3 anni) resta, requisito che anzi fu adottato proprio dalla Regione Emilia Romagna nel 2015, tra l’altro con il voto contrario di Fratelli d’Italia, Forza Italia e con l’astensione dell’allora Lega Nord il cui capogruppo era proprio Alan Fabbri. Semplicemente gli amministratori locali non potranno adottare questo requisito per attribuire ulteriori punteggi, quindi mi viene spontanea una domanda: su quali basi il sindaco ritiene che non potendo inasprire ulteriormente questo criterio a livello locale, si favorirebbe una discriminazione nei confronti delle famiglie italiane se i dati dicono chiaramente che ad inizio 2019 e quindi in presenza della precedente amministrazione PD, a Ferrara gli alloggi popolari erano occupati per un 84,5% da nuclei familiari italiani pur senza aver messo mano al regolamento come poi fatto successivamente dalla sua stessa Giunta?

Come fa il sindaco ad affermare che durante la Giunta Tagliani gli stranieri si vedevano assegnare metà degli alloggi popolari se i fatti dimostrano il contrario? E come può mettere in relazione i residenti stranieri (circa 13.000) sulla popolazione totale del Comune (circa 130.000), se il 73% delle famiglie ferraresi vive in abitazioni di proprietà e circa tre quarti del restante 27% paga un affitto presso persone fisiche?

E ancora, a livello regionale dove il 77,4% degli alloggi popolari è assegnato a nuclei familiari italiani, ci sono oltre 25.000 persone in attesa di una casa popolare, oltre 6.000 alloggi sfitti, e mentre la Regione fa la sua parte e investe mediamente ogni anno 10 milioni di euro per ristrutturare le case popolari lasciate vuote, il Governo non ha intenzione di investire 15 milioni annui sulla Regione (cioè briciole) per colmare la differenza.
E In tutto questo, il sindaco Fabbri che tra l’altro investe ancora troppo poco in questa direzione, con la sua maggioranza che ha recentemente bocciato una risoluzione ai bilancio del partito democratico che chiedeva di incrementare le risorse comunali destinate al recupero degli alloggi Erp vuoti presenti nel comune di Ferrara, non trova di meglio che avviare una polemica sterile?

A Ferrara ci sono oltre 700 alloggi sfitti che non sono in condizioni di abitabilità, e delle oltre novecento famiglie che si sono viste accogliere la loro domanda nel corso dell’ultima graduatoria, solo un centinaio di loro hanno potuto beneficiare recentemente dell’assegnazione di un alloggio popolare, tra l’altro proprio grazie al Programma straordinario Recupero e assegnazione di alloggi Erp anno 2023 della Regione, quella stessa Regione che il sindaco Fabbri attacca in maniera scomposta.

Dispiace leggere sulla stampa locale preoccupazione e sdegno sui volti di famiglie ferraresi, a causa dell’atteggiamento di chi, anziché lavorare seriamente per la comunità e a favore di un tessuto sociale coeso, preferisce spargere a piene mani disinformazione, fomentando rabbia e creando ulteriori divisioni in un contesto locale già fortemente inquinato a causa di un ripetuto atteggiamento divisivo e discriminatorio.

Valerio Aldighieri

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