La storia di Amy, 5 anni, e dei suoi compagni strappati alla morte
La tragica quotidianità di chi salva vite e di chi viene salvato in mare tradotta in un romanzo che è tutto tranne che una versione romanzata della Storia
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"Ed eccoci di nuovo qua, all'alba di un nuovo Ferrara Summer Festival". Giulio Giovannini, un cittadino che già lo scorso anno aveva scritto a questo giornale lamentando i disagi causati dal Ferrara Summer Festival, torna a parlarne alla vigilia dell'edizione 2025
Le organizzazioni sindacali Confederazione Unitaria di Base, Sindacato Generale di Base e Unione Sindacale di Base hanno proclamato uno sciopero generale nazionale di ventiquattro ore di tutti i settori pubblici e privati per venerdì 20 giugno
La puntualità dei treni in regionali di Trenitalia Tper stenta e, comunica Federconsumatori, quelli arrivati entro 5 minuti di ritardo sono il 90,7%, cifra al di sotto dello standard minimo contrattuale fissato al 91% dei treni circolanti
Nei giorni in cui la cronaca ha fatto purtroppo conoscere all’opinione pubblica la tragedia che ha colpito il 59enne brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso giovedì, a pochi giorni dalla pensione, a Francavilla Fontana, durante un conflitto a fuoco mentre inseguiva a piedi due uomini che avevano abbandonato un'auto rubata, non sono mancate le attestazioni di cordoglio all’Arma anche da parte della popolazione ferrarese
Dopo oltre 20 anni di transitorietà, sta per giungere al termine del suo mandato il mercato tutelato, che era stato inteso come uno strumento temporaneo per permettere ai consumatori il passaggio graduale verso l’offerta commerciale libera di gas e luce.
Infatti, il 10 gennaio terminerà per la maggior parte degli utenti quello del gas, e lo stesso accadrà il primo di luglio per quello dell’energia elettrica: quella data segna l’attivazione del Servizio a Tutele Graduali (Stg), il servizio a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del fine tutela.
Un’idea è fornita dall’indagine che Accendi luce & gas Coop – il brand di Alleanza luce & gas, l’energy company controllata da Coop Alleanza 3.0 – ha commissionato per capire meglio la posizione degli italiani. Da questa indagine sono emersi diversi aspetti significativi: meno della metà degli intervistati è consapevole dell’imminente fine del mercato tutelato (il 47%), uno su tre sa che dovrà passare al mercato libero (il 33%) e ben 1 intervistato su 5 non è a conoscenza della cosa. Questa mancanza di informazioni si riflette anche in un’altra rilevazione, secondo la quale il 45% degli intervistati è convinto che il passaggio al mercato libero comporterà un peggioramento dei costi energetici, mentre solo un quarto degli italiani è convinto del contrario.
Questi primi risultati confermano la necessità di una maggiore informazione rispetto ad un tema che produrrà dei cambiamenti immediati per quanto concerne la fornitura di gas e solo procrastinati di pochi mesi per l’energia elettrica. Nel cambiamento che li attende, per dare un’idea concreta della loro attitudine al tema, l’indagine di Accendi luce & gas ha suddiviso gli intervistati – in base all’indole rilevata – in quattro gruppi sostanzialmente omogenei in quanto a numerosità. “Scettici” e “attenti al prezzo” rappresentano ciascuno un quarto del totale, mentre “propensi al cambiamento” raccoglie il 31% del campione e “attenti al green” il 18%. Con riferimento a questa segmentazione, è interessante notare che – se misurati sulla base di parametri tesi a esplicitare la disponibilità a valutare un nuovo operatore e a rilevare la percezione rispetto alle opportunità date dalla fine del mercato tutelato – i due gruppi dei “propensi al cambiamento” e degli “attenti al green” coincidono. Il 90% dei primi e il 76% dei secondi è convinto che con la fine del mercato tutelato cambierà fornitore, a fronte di una media pari al 68%, e addirittura 1 su 3 nel gruppo degli attenti all’ambiente dichiara che baserà la sua scelta sulla presenza, tra le offerte del nuovo provider, di energia green.
Fino al 16 marzo 1999, data di pubblicazione del Decreto Bersani – che ha liberalizzato tanti settori dell’economia italiana, come quello bancario e assicurativo, oltre che energetico – elettricità e gas potevano essere venduti al consumatore finale solo dalla società che gestiva la rete di distribuzione di quel vettore energetico. Con l’entrata in vigore di quella normativa, le due attività di gestione della rete di distribuzione e commercializzazione di corrente elettrica e gas vengono invece separate e si creano dunque i presupposti perché anche soggetti che non dispongano dell’infrastruttura possano vendere direttamente al cliente.
L’esempio più comune è quello della telefonia mobile, altro settore interessato dal decreto del ’99, dove molti operatori “virtuali” (tra questi anche Coop Voce, peraltro) utilizzano i ripetitori fisici di altri soggetti pur contrattando direttamente con i loro clienti. In occasione della separazione tra le due attività nasce quindi un vasto numero di operatori energetici desiderosi di vendere direttamente agli utenti italiani, ma questo non produce per il consumatore l’obbligo di cambiare gestore. Chi lo desidera (o meglio: chi non desidera passare ad un operatore commerciale) può tranquillamente rimanere con il suo gestore precedente, ovvero con la società che, in quella zona, ha in gestione la rete di distribuzione. Chi decide in questo senso rimane dunque in un mercato non esposto ai movimenti delle offerte commerciali, un mercato in cui le tariffe sono definite da un ente regolatore nazionale, Arera: il mercato tutelato.
Non necessariamente mercato tutelato e risparmio si incontrano. In particolare, prima delle crisi energetiche che hanno caratterizzato gli ultimi due anni (dovute prima alla ripartenza post-Covid delle economie asiatiche, enormemente energivore, e in seguito a ragioni geopolitiche, come il sorgere di conflitti bellici che hanno coinvolto diversi paesi produttori di idrocarburi, o una destabilizzazione del settore estrattivo australiano del gas, che ha ridotto la disponibilità di questo sui mercati internazionali) molti operatori commerciali proponevano offerte a prezzo fisso con tariffe più vantaggiose di quelle previste dal mercato tutelato.
Né il mercato tutelato ha salvaguardato gli utenti nelle fasi di crescita incontrollata dei prezzi dei vettori energetici che hanno caratterizzato gli ultimi anni, dato che anche per loro Arera aggiornava i costi in base alle quotazioni del gas. Oggi l’andamento dei prezzi non ha ancora ritrovato stabilità, pertanto sono rari e costosi i contratti a prezzi fisso. Tuttavia, le soluzioni a prezzo variabile rimangono mediamente più vantaggiose delle tariffe stabilite da Arera per il mercato tutelato.
Peraltro, nessuno scenario ipotizza che possa esserci un ritorno ai livelli tariffari del pre-crisi, per ragioni strettamente industriali: le rotte di importazione dalla Russia, che avevano reso così conveniente il gas e che erano relativamente economiche essendo basate su gasdotti, sono drasticamente ridotte e non ci sono segnali di ridimensionamento. E quegli approvvigionamenti sono stati sostituiti da modalità molto più costose, come l’importazione da paesi lontani, come l’Australia appunto, o gli Usa, di gas liquefatto che poi deve essere riportato a forma gassosa nei rigassificatori, impianti da costruire o acquistare e così via.
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