Culturale e
operativo-organizzativo. Sono questi due i livelli tramite cui avviene l’integrazione tra gli
Infermieri di Famiglia e di Comunità e gli
assistenti sociali che, in aula così come sul campo, condividono il sapere e insieme si sottopongono a
stesse sedute di formazione, suddividendosi e contestualizzando poi anche quelle che sono le attività congiunte.
A spiegare come funziona la suddivisione dei ruoli e il lavoro sinergico tra le due figure è Domenico Laganà, responsabile della direzione infermieristica – Area professioni assistenti sociali, che sottolinea come, tra loro, Ifec e assistenti sociali condividono “tutte le informazioni professionali e normative che aiutano la lettura congiunta del bisogno assistenziale di chi chiede l’aiuto degli Infermieri di Famiglia e Comunità”.
“Spesso sul territorio – aggiunge – gli Ifec, accendendo nelle case dei pazienti, devono confrontarsi con situazioni di diversa natura che vanno dalla difficoltà ambientale, alla solitudine anagrafica fino alla mancanza di mezzi di sussistenza che vanno oltre il singolo intervento e richiedono il coinvolgimento dell’equipe multidisciplinare”.
Laganà conclude: “Il lavoro di gruppo permette così il coinvolgimento di diversi attori istituzionali utili per il benessere della persona a domicilio, come il medico di medicina generale o i servizi sociali territoriali, fino ai volontari”.