A distanza di oltre sette danni dal 10 febbraio 2016, data in cui il tribunale di Ferrara pronunciò la propria sentenza, la Corte di Cassazione chiude l’annoso capitolo giudiziario relativo all’insolvenza di Carife, un ‘buco’ da più di 400 milioni di euro che affossò lo storico istituto di credito cittadino.
La vicenda era arrivata davanti al giudice di terzo grado dopo che, a maggio 2016, la Corte d’Appello di Bologna aveva respinto i reclami proposti da Antonio Bondesani, Riccardo Fava, Paolo Govoni, Mario Guidi, Sergio Lenzi, Ennio Manuzzi, Massimo Marchetti, Teodorico Nanni, Simonetta Talamelli, Giuseppe Vancini, Stefano Leardini e Andrea Malfacini, vale a dire gli ex componenti del disciolto organo amministrativo della banca che avevano impugnato la sentenza del tribunale di Ferrara che, su istanza del commissario liquidatore, aveva dichiarato lo stato di insolvenza di Carife.
In quella circostanza, i giudici bolognesi avevano però confermato che i legali rappresentanti con cui andava instaurato il contraddittorio erano il commissario della risoluzione della crisi e i commissari straordinari, non dunque i componenti del disciolto organo amministrativo. Questo dal momento che, prima del decreto di liquidazione coatta amministrativa, la Cassa di Risparmio di Ferrara, era stata avviata per un brevissimo tempo alla procedura di risoluzione e, prima ancora, sottoposta ad amministrazione straordinaria, tramite lo scioglimento degli organi di amministrazione e controllo.
Da qui, la decisione degli ex vertici di Carife di ricorrere in Cassazione. Nel frattempo però, col passare degli anni, i vari procedimenti nati dall’insolvenza della banca cittadina si sono chiusi sia in sede penale che in quella civile, e i dodici ricorrenti hanno così deciso di rinunciare al ricorso, segnando l’estinzione del processo.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com