“Le festività natalizie, da sempre motivo di letizia, hanno portato, per l’Istituto di Istruzione Superiore ‘Aleotti – Dossi’ uno sgradito pacco dono sotto l’albero: la notizia ufficiosa di accorpamento dell’I.I.S. ‘Aleotti-Dossi’ con l’I.T.E. ‘Bachelet'”. Inizia con queste parole l’appello inviato ai giornali dall’intera comunità scolastica dell’I.I.S. Aleotti-Dossi di Ferrara, così si firmano. “Il tempismo – fanno sapere – è stato perfetto” e così le “festività rovinate” oltre a una “prospettiva futura a tinte fosche”.
La notizia era giunta nel pomeriggio dell’ultimo giorno di scuola prima delle festività natalizie, venerdì 22 dicembre “a mezzo fonogramma da parte del dirigente del settore scuola della provincia di Ferrara dott. Walter Laghi, che al termine del colloquio telefonico con la Dirigente dell’IIS Francesca Apollonia Barbieri, ha inviato a mezzo e-mail il solo allegato alla convocazione alla Conferenza Provinciale di coordinamento prevista per il 27 p.v.”.
“Il ritardo – scrive la comunità – con cui la Provincia convoca, a ridosso delle festività natalizie, la Conferenza in indirizzo, è evidente. Tutto questo senza dialogo alcuno tra le parti coinvolte, passaggio pur normativamente previsto”. E quindi “giunge spontanea una domanda: i dirigenti scolastici non sono chiamati a collaborare nel processo di definizione dell’assetto della rete scolastica?”
La comunità scolastica che firma l’appello ricorda che “il D.P.R. n. 233 del 18 giugno 1998, nell’art.1 stabilisce che, al fine di garantire l’efficace esercizio dell’autonomia scolastica, il dimensionamento della rete scolastica deve: ‘assicurare alle scuole la necessaria capacità di confronto, interazione e negoziazione con gli Enti Locali e le altre Istituzioni operanti nell’ambito territoriale di pertinenza’”. Ed è per questo che si domandano “come sia possibile garantire il pieno diritto allo studio procedendo all’accorpamento dell’I.I.S ‘Aleotti-Dossi’ con l’I.T.E. ‘Bachelet'” con, come risultato, un “istituzione scolastica dalla abnorme complessità”.
Una scelta amministrativa che “appare dunque non fondata su alcun dato di conoscenza delle comunità scolastiche coinvolte, della qualità dei percorsi formativi erogati, delle loro specificità, del valore che contribuiscono a fornire al tessuto sociale, culturale ed economico della città di Ferrara, traducendosi in una banale operazione aritmetica”. Inoltre “tale ratifica sarebbe altresì in netto contrasto rispetto alle Linee Guida per il dimensionamento scolastico prodotte non solo dall’Assemblea Legislativa dell’E.R., ma che accomunano tutte le Regioni del territorio nazionale, in cui si indica che nell’azione di razionalizzazione della rete scolastica viene data priorità alla costituzione di Istituti Comprensivi. Infatti l’accorpamento di Istituti di Istruzione Secondaria implica problematiche ben più complesse, rispetto al modello di organizzazione scolastica ormai consolidato degli Istituti Comprensivi”.
Ecco quindi che si auspicano “un riesame critico e oggettivo di quanto non ancora deliberato, recuperando il giusto clima di serenità, affinché si pongano al centro esclusivamente gli interessi degli studenti e delle famiglie”. Anche perché “l’accostamento di problematiche distanti tra scuole, il dover ricostruire forzatamente una nuova identità di Istituzione scolastica abbasserebbe l’efficacia dell’offerta formativa e della didattica, come anche l’efficienza organizzativa”. Chiedono quindi, “a chi di competenza, un atto di responsabilità e lungimiranza”.
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