Il tempo sta per scadere a Comacchio ma la macchina comunale funziona a pieni giri, forse fuori giri, per firmare i permessi di costruzione sulle ultime zone verdi che rimangono a Porto Garibaldi e lidi nord. Sì perché alla fine dell’anno, a San Silvestro, scatterà la tagliola regionale e nessun Comune potrà andare oltre. O meglio, nessun comune che non ha ancor adempiuto al dovere, in programma da anni, di varare il nuovo piano urbanistico imposto dalla legge regionale. Ma chiediamoci il perché il nostro comune non lo abbia ancora approvato, eppure doveva, è in pesante ritardo. Ebbene, la questione è la seguente, molto poco filosofica e parecchio venale: se si fosse approvato il nuovo piano urbanistico, come imposto dalla Regione, addio possibilità di consumare nuovo territorio. Quindi, tutti all’opera, in velocità, efficienza, provvedimento su provvedimento, riunione su riunione, conferenza di servizi una dopo l’altra, perché occorre assolutamente accontentare chi aveva dei terreni e ci poteva ancora costruire sopra sulla base del vecchio piano regolatore, che accidenti, si sapeva sarebbe andato in pensione, sta arrivando il 31/12, si chiude.
Quindi, nel silenzio generale, nell’indifferenza dei cittadini, forse inconsapevoli, forse addormentati o piuttosto forse troppo abituati a vedere nuovi palazzi, ecco in corsa per l’approvazione dei piani urbanistici attuativi in base al piano regolatore morente, morente sì, ma ancora vivo e in grado di firmare le carte, come un anziano istruito dagli eredi. Cos’è un piano attuativo urbanistico? : nuove case e nuovi palazzi. Cos’è un “art.40”? Nuovi enormi villaggi turistici nelle ultime zone verdi di Porto Garibaldi.
Ma il tempo brucia, occorre che la macchina degli uffici dell’urbanistica dia prova di un’efficienza prussiana nel macinare gli ultimi contrattempi, gli ultimi intoppi, strappare gli ultimi assensi, gestire le ultime preoccupazioni e, infine, fare quanto non si dovrebbe fare ma va fatto, diamoci del tu io Comune e tu Costruttore, come dice un funzionario del comune al galoppo nel corso di una delle sedute in videoconferenza per l’approvazione di un progetto.
Va tolta la parola a chi va tolta e va data a chi va data, purché la parola sia costruttiva: contribuisca all’approvazione dei progetti.
Consumo di suolo, alterazione del paesaggio, vicini al mare chi se ne frega, butta giù quegli alberi, piantane di nuovi che magari impiegheranno cinquant’anni a crescere, ma l’importante è che chi poteva costruire, ora riesca agli sgoccioli e possa legalmente farlo, con i dovuti permessi, tutto in regola e firmato. Punto.
Poi vedrete che non ci sarà più la campagna dove eravate abituati a vederla, ma stanno costruendo là, a Porto Garibaldi vicino alla Piscina Pua Il Campo, al Lido di Pomposa PUA Aurora, al Lido Scacchi Pua Scacchi, a San Giuseppe Pua Le Vigne, alla Collinara Villaggio Turistico con albergo e sala congressi, a Porto Garibaldi enorme Camping Village con ristoranti, case, piscine e via così. Cosa devono fare? Boh!
Quindi tenere in vita intubato il vecchio piano regolatore e farlo spirare solo dopo che abbia donato tutti i suoi beni, maggioranza comunale alleata all’opposizione, silente, dato che il via ai progetti era venuto da quest’ultima. Destra alleata alla Sinistra, un paradigma vincente per le Società di Costruzione che si fregano le mani. Silenzio su tutto.
Buon Natale, Buon Anno e Buoni Cantieri.
Sante Trasforini