Sono cittadino tedesco. Dal 1992 abito tra le frazioni di Pontelagoscuro, Francolino e Pescara di Sabbioni. Nel 2021 ho comprato casa in prossimità di Via Lavezzola, dove abito ora con la famiglia. Il nostro terreno è inserito nel parco agricolo urbano di Ferrara ed è per questo soggetto a severi vincoli di edificazione.
A ca 700 metri in linea d’aria, sull’areale dell’ex zuccherificio di Pontelagoscuro, in questo momento sta nascendo un ‘parco’ di automobili molto esteso, che a dire del amministratore delegato della ditta Ecoprogram porterebbe alla rinascita del sito industriale dismesso e che permetterebbe forse alla nostra città “di levarsi la nomea di cenerentola dell’Emilia-Romagna”.
Il progetto (giro di affari di 20 milioni, un centinaio di nuove assunzioni di “addetti al territorio”) prevede di gestire il service alle macchine a noleggio utilizzate dai grandi player dei noleggi a lungo termine “aggredendo fette di mercato sul bacino adriatico e sul Triveneto”.
Con questi obiettivi il progetto si presenta ben diverso da quello che venne annunciato nel maggio 2023, contestualmente alla notizia della vendita dell’area ex Sfir, quando si parlava della costruzione di un parco fotovoltaico.
In effetti la mia sorpresa è stata grande quando circa due mesi fa si cominciava a spianare l’area vastissima, tagliando la vegetazione spontanea nata in vent’anni di abbandono, per stenderci una bella coltre di teloni enormi e di materiale bituminoso.
E rimasi ancora più stupito quando arrivarono i primi camion con a bordo centinaia di auto che ben presto copriranno come un mare di lamiere l’area, dove un tempo stazionavano i camion che trasportavano le barbabietole.
Ho sempre amato le frazioni di Ferrara che si affacciano sul fiume Po: quando lavoravo al Teatro Nucleo nell’ex CinePo e provavamo gli spettacolo nel parco Tito Salomoni e sugli argini del Po, quando come guida turistica spiegavo come attraverso l’addizione verde del parco Bassani e grazie ai vasti campi agricoli tra Ponte a Francolino la città è oggi nuovamente collegata in modo “naturale” al suo fiume o quando come segretario della Società Canottieri mi impegnavo a far diventare di quel luogo magnifico “la finestra di Ferrara sul fiume”.
In effetti le sponde del fiume tra Pontelagsocuro sono un parco diffuso raggiungibile da Ferrara attraverso due assi di piste ciclabili che si intersecano con la Destra Po.
Fanno parte di questo parco, oltre allo stesso fiume Po: l’antica Isola bianca, la golena della Canottieri, un maneggio in golena vicino al ponte ferroviario, il Canale Boicelli, il bosco dei pozzetti dell’Acquedotto (verso il Ponte dell’autostrada) e la Giarina sul lato di Santa Maria M, che danno nel loro insieme valore ad un paese come Pontelagoscuro: un tempo porto della città e sito di importanti industrie manifatturiere, poi devastato dalle bombe e oggi degradato a quartiere periferico con una popolazione invecchiata, a composizione fragile, mediamente povera.
In questo contesto l’area dell’ex-zuccherificio, avrebbe potuto diventare un area da rinaturalizzare,
partendo dalla ricca vegetazione che era cresciuta a partire dalla chiusura e parziale demolizione dello stabilimento storico di Ponte.
Ci aveva visto lungo il progetto Retina (nel 2011) che aveva lavorato sul quadrante nord di Ferrara con una visione ampia e partecipata (partendo dal Canale Boicelli e arrivando fino al Po) proponendo tra gli altri una messa in rete delle infrastrutture per la mobilità dolce e un ampliamento delle aree verdi, che includeva la riqualificazione green (con un pizzico di archeologia industriale), dell’area dell’ex-zuccherificio
Purtroppo il progetto è rimasto tale, ma in una pianificazione urbanistica lungimirante si avrebbe potuto in ogni caso salvaguardare la vocazione particolare di Pontelagoscuro, cercando di impedire questo utilizzo invasivo, poco adatto alle caratteristiche del luogo, di conservare e rigenerare invece quei pochi elementi che possono oggi invitare a fermarsi, a respirare aria meno inquinata, a ricordare la storia del paese.
Purtroppo non verrà fatto neanche un parco fotovoltaico, progetto che fino ad un certo punto avrebbe potuto tranquillizzare un ambientalista come me. Purtroppo nel mio paese verrà fatto soltanto un maxi parcheggio di macchine a noleggio che si estenderà davanti a me quando starò sull’argine davanti alla Società Canottieri e cercherò di scorgere in lontananza, al di là del mare di lamiere, le quattro torri del Castello di Ferrara.
E su Via Padova, Via Venezia, Via delle Ricostruzione, di fianco a Pontelagoscuro Vecchio, dove in questo momento passano ancora camion carichi di bitume, dall’anno prossimo vi passeranno soprattutto auto, furgoni e camion carichi di macchine a noleggio.
Per me tutt’altro che rinascita. Si è persa soltanto un’altra occasione.
Georg Sobbe