di Tommaso Piacentini
“Un rinnovo contrattuale che è insostenibile”. Queste sono le parole che riecheggiavano di più ieri, 18 dicembre, tra i dipendenti pubblici di Azienda Casa Emilia Romagna, che – sfidando anche il freddo – hanno fatto sentire la propria voce davanti alla sede di corso Vittorio Veneto, per dire no alle proposte in merito agli stipendi.
“Senza contratto da due anni con proposte di rinnovo e rivalutazione dello stipendio che scaricano sulle spalle di chi lavora il costo della vita” recitano i volantini che vengono distribuiti alla stampa. La protesta, infatti, nasce dalla proposta espressa dall’azienda di un aumento di stipendio che va dal 4 al 6%, a fronte di un tasso di inflazione pari al 12%: “è inaccettabile, tanto più che l’aumento del 6% è destinato solo ai livelli (di inquadramento Ccnl, ndr) più bassi”- ha dichiarato Elisabetta Ferraina, Rsu Cisl in Acer Ferrara. “Un rinnovo contrattuale di questa natura è sbagliato accettarlo” le parole di Marco Righi di Fp Cgil, che prosegue: “noi abbiamo bisogno di un rinnovo che risponda ai bisogni di tutti e che faccia fronte soprattutto al caro vita“.
All’inizio dell’assemblea, ciò che ha manifestato più perplessità ai lavoratori e alle lavoratrici di Acer è stata la mancanza di un riscontro da parte del presidente Daniele Palombo, perché “anche se non è una protesta contro la dirigenza, ci si aspetta che essa sia parte attiva”. Un riscontro, però, arriva: il direttore di Acer Diego Carrara scende tra i manifestanti per fare le veci del presidente. “All’assemblea dei presidenti che si è tenuta venerdì scorso è stata manifestata la volontà da parte dell’azienda di Ferrara di concludere un rinnovo contrattuale in maniera effettiva.
“La seconda necessità – prosegue il direttore – è di trovare un punto di incontro dalla discussione che c’è stata e che può essere trovato. C’è già una proposta di incontro che credo sia arrivata o stia per arrivare all’attenzione del sindacato per i prossimi giorni”.
“Mi pare che le distanze non siano così grandi” conclude Carrara, tra i ringraziamenti dei presenti che, comunque, tengono a precisare che, qualora non ricevessero risposte concrete, la protesta continuerà con il blocco degli straordinari a partire da gennaio 2024.
Oltre ai dipendenti, sono anche i sindacati a sostenere questa linea: nella mattinata di oggi, oltre ai già citati Righi e Ferraina, sono presenti Kevin Porzuoli, segretario generale Fp Cisl, Andrea Zimbelli, Rsu Cigl e Luca Masi, Fp Uil. Una lotta questa che è rivendicata con orgoglio dai presenti, essendo “i primi di tutta la regione a richiedere un contratto collettivo nuovo”.
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