Copparo
14 Dicembre 2023
Giancarla Fabbri, scomparsa dieci anni fa, dovrebbe essere la piccola che il militare di 104 anni stava cercando. Il racconto della figlia: "Ci raccontava dell'emozione dell'arrivo di quel 'soldato inglese' nella loro casa mentre riecheggiavano tutto attorno le cannonate del fronte"

Trovata la bimba che salvò il pilota Raf. “Era la nostra favola della buonanotte”

di Redazione | 3 min

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Copparo. Potrebbe essere Giancarla ‘Carla’ Fabbri la bambina che l’irlandese John Allman Hemingway, ex pilota della Raf, sta cercando: la bimba copparese a cui l’ultimo sopravvissuto della Battaglia di Inghilterra deve la vita. Per rispondere all’appello lanciato dalle pagine del Messaggero, in una storia raccontata da Paolo Ricci Bitti, si sono mobilitati l’amministrazione comunale e l’associazione Archeologi dell’Aria, che hanno contribuito a diffondere la richiesta dell’oggi 104enne eroe della Royal Air Force.

La vicenda è così rimbalzata sui media e sui social: Lina Saro vi ha trovato qualcosa di molto familiare, una chiara assonanza con i racconti della mamma Carla, Giancarla, scomparsa dieci anni fa. Avendo sentito della ricerca di una allora “bambina ferrarese” ha contattato gli Archeologi dell’Aria e i pezzi del puzzle sono andati via via trovando il loro posto.

La piccola viveva a Coccanile e la madre abitava a due chilometri in linea d’aria dal crash dello Spitfire partito da Ravenna.

Era il 23 aprile 1945 e Carla aveva narrato le vicende della primavera del ’45: giorni terribili, di una paura tanto profonda che ancora si leggeva nei suoi occhi di adulta.

“Ce lo raccontava da piccole, poi da anziana non ne ha più parlato – testimonia Lina -. Ci ha detto che avevano salvato, sfamandolo e aiutandolo a scappare, un militare inglese”. Ovviamente la sua parlata faceva identificare John dagli abitanti della zona come inglese: l’unico in quei giorni ad aggirarsi in quell’area ancora occupata e bombardata.

“Per me e mia sorella Franca – ricorda la donna all’Ansa – quella storia era in realtà la favola della buonanotte. Mia madre Carla, Giancarla in realtà, figlia di Lino Fabbri e Maria Politi, ha sempre lavorato in campagna a
Coccanile, dove abitava”, “per farci addormentare ci raccontava dell’emozione dell’arrivo di quel ‘soldato inglese’ nella loro casa mentre riecheggiavano tutto attorno le cannonate del fronte”. “‘Lui mangiava alla luce delle lampade a petrolio e noi tutto intorno a guardare quel signore venuto da chissà dove. Stava bene, sorrideva, ma non riuscivano a comunicare. E poi c’era il terrore che i tedeschi lo trovassero e ce la facessero pagare’. Ecco il racconto di mia madre: sotto le coperte, prima di addormentarci, io mia sorella sentivamo un po’ di quella paura che nostra madre aveva provato quella notte”.

“Sono sincera, di più non so, non pretendo certo che mamma Carla, scomparsa dieci anni fa, due anni prima di papà, sia proprio la bambina indicata da quel pilota di cui ho letto. Ma certo che appena ho sentito di quella storia ho sentito una botta al cuore” conclude.

La testimonianza di Lina è stata incrociata con quelle di alcuni altri abitanti: Guglielmo ricorda che al pilota erano stati forniti i vestiti indossati dai contadini locali e Anna Maria, che allora aveva sette anni, conferma che erano poche le bambine di quella fascia d’età in paese, fra cui proprio Carla.

Gli Archeologi dell’Aria hanno inoltre analizzato mappe e rapporti aerei: l’associazione peraltro conserva pezzi della carlinga e bossoli del caccia che i volontari hanno localizzato nel 2016, grazie alla dinamica dello schianto confermata dai frammenti e alla documentazione militare, e di cui hanno affrontato la ricerca di superficie nel 2017.

La conclusione è che Carla poteva essere la bimba che ha portato in salvo John.

 

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