Cronaca
14 Dicembre 2023
Per l’imputato solo conseguenze civili, con la provvisionale di 50mila euro da pagare in favore dei fratelli Sonia e Alessandro

Omicidio Sturaro. Colpo di scena in Appello: Franzolin colpevole ma non viene condannato

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Sanità ferrarese in rosso: ok ai bilanci, ma preoccupano il Delta e gli anziani soli

La Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) del ferrarese ha approvato ieri (15 luglio) i bilanci preventivi 2025 dell'Azienda Usl e dell'Azienda Ospedaliero-Universitari, che confermano un disavanzo complessivo di circa 120 milioni di euro. Nonostante il via libera formale e la piena fiducia alla nuova amministrazione, sono emerse alcune critiche

Schiacciata dalle ruote del trattore. Indaga la Procura

La Procura di Ferrara aprirà un fascicolo di indagine per omicidio colposo in violazione delle norme antinfortunistiche sul lavoro relativamente alla morte di Anamaria Galusca Kadar, la 44enne di nazionalità rumena che lunedì mattina (14 luglio) è rimasta schiacciata da un trattore agricolo mentre stava lavorando in un terreno dell'azienda agricola Salvi Vivai nel Basso Ferrarese

Due tentate rapine in pochi giorni, 42enne condannato a 2 anni e 6 mesi

È stato condannato a due anni e sei mesi dal Gup Andrea Migliorelli un 42 enne di origine nigeriana D.E. che, venerdì 13 settembre 2024, intorno alle 18, poche ore dopo essere stato rimesso in libertà col divieto di dimora in provincia di Ferrara per una tentata rapina e il danneggiamento di un'auto nel parcheggio dell'ospedale di Cona, era riuscito a farsi nuovamente arrestare in zona Gad

Morto in moto sulla Super. Aperto un fascicolo contro ignoti

La Procura di Ferrara ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio stradale contro ignoti per la tragica fine di Roberto Liboni, 67enne motociclista ferrarese morto a seguito di una fuoriuscita autonoma dalla carreggiata lungo la Superstrada Ferrara-Mare

Colpo di scena in Corte di Assise di Appello a Bologna ieri per il secondo grado del processo per l’omicidio della 75enne Alberta Paola Storaro.

A impugnare, ai soli effetti civili, la sentenza di primo grado che aveva assolto il figlio della vittima, Stefano Franzolin, per totale incapacità di intendere e volere, erano stati i fratelli dell’imputato, Sonia e Alessandro.

Franzolin, che ora è assistito all’interno di una Rems a Reggio Emilia, aveva confessato di aver ucciso la madre la notte del 22 marzo 2021. Dopo un litigio lui era salita in camera di lei e l’aveva soffocata con un cuscino. Pare che all’origine del gesto vi fosse stato un rimprovero da parte della madre, che gli avrebbe detto “sei peggio di tuo papà”, cosa da lui percepita come una grossa offesa collegata evidentemente alla separazione dei suoi genitori, e vedendo forse minato il grande attaccamento che aveva per lei. Per questo avrebbe pensato di non farla più parlare e soffocarla.

Franzolin, preso dalla disperazione per quanto aveva fatto, aveva anche minacciato il suicidio, sventato grazie all’attività di mediazione dell’avvocato Alberto Bova che lo ha fatto ragionare e uscire dalla stanza nella quale si era barricato.

In sede di requisitoria la pubblica accusa aveva chiesto 14 anni, ma la Corte di Assise aveva sposato la tesi del vizio totale di mente.

Nei motivi di ricorso l’avvocato di parte civile, Pierguido Soprani contestava gli approfondimenti investigativi della procura e in particolare il fatto che la pubblica accusa si sarebbe accontentata delle sole dichiarazioni dell’imputato per ricostruire la dinamica dell’omicidio.

Altro motivo di appello riguardava il movente, che a sua volta portava l’avvocato a concludere per la premeditazione. Il movente andrebbe ricercato nelle frasi che Stefano disse al fratello subito dopo avergli confessato di aver ucciso la madre: “abbiamo litigato per i mav rav”. Una confessione che ricalcava quella scritta di proprio pugno nel biglietto lasciato sul tavolo della finestra in cui confessava l’omicidio.

Il riferimento al litigio, secondo la parte civile, sarebbe solo un espediente messo in atto dall’imputato per mascherare la preordinazione del matricidio.

Secondo questa tesi il litigio in realtà andrebbe fatto risalire a qualche giorno prima, il 17 marzo, quando Stefano era ritornato a Ferrara da Roma, dopo esser rimasto assente da casa tutto il giorno. Proprio allora era arrivata per posta la comunicazione della banca che lui non era riuscito quella volta a intercettare. E infatti Stefano dirà che “ultimamente è successo un altro problemino… quando sono rientrato da Roma” (dove sarebbe andato a comprare un’auto usata)”, Da lì gli insulti indirizzati al figlio e la volontà della madre di controllare i conti, cui sarebbe seguita la decisione di ucciderla.

Per la mattina del 22 marzo la madre e la sorella Sonia avevano già fissato un appuntamento con un funzionario della banca. L’esito di quell’incontro poteva determinare – sempre secondo l’accusa privata – la fine del suo stile di vita dal momento che la madre avrebbe scoperto che la banca inviava regolarmente via posta tutte le comunicazioni e gli estratti conto trimestrali e avrebbe scoperto i vari prelievi bancomat.

In sede di discussione ieri la procura generale ha concluso per il rigetto del ricorso, ma la Corte ha deciso di riformare la sentenza di primo grado, ritenendo Franzolin parzialmente capace di agire e quindi penalmente responsabile del fatto senza però condannarlo se non ai fini civili con una provvisionale di 50mila euro.

Tra 90 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza, ma la difesa sostenuta dall’avvocato Bova già oggi preannuncia che farà sicuramente ricorso in Cassazione.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com