Alla scoperta di Ponte e del Po con Officina A_ctuar
Il 3 maggio a Pontelagoscuro spettacoli, giochi, itinerari e mostre in piazza Buozzi per scoprire la storia del vecchio borgo affacciato sulle sponde del Po
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Ci sarà un grande “Concerto di primavera” domenica 4 maggio, alle ore 17, nella cornice della Sala delle Bifore della Delizia di Belriguardo (via Provinciale 274, Voghiera), con la storica e intramontabile Filarmonica di Voghenza
Un viaggio teatrale nell’abisso dell’animo umano, attraverso la leggendaria caccia alla balena bianca. Questo è Moby Dick che approda al Teatro Comunale Abbado di Ferrara dal 2 al 4 maggio
Il 6 maggio al Teatro Nuovo di Ferrara, ore 21, va in scena "Tante belle cose", spettacolo di e con Francesco Cicchella
Mercoledì 30 aprile, il Jazz Club Ferrara celebra la Giornata Internazionale del Jazz con un evento speciale: la consegna del premio intitolato a Emanuele Rossi, inoltre in cartellone per questa occasione Giulia Barba con il progetto La Grazia dell’Informe
Appuntamento prenatalizio, è uno dei concerti di punta della stagione 2023/2024: oggi giovedì 14 dicembre – Teatro Comunale “Claudio Abbado”, ore 20.30 – verrà riproposto a Ferrara Musica, a 19 anni dalla sua ultima esecuzione, il celebre Messiah di Händel, oratorio per soli, coro e orchestra considerato la summa della dimensione del Barocco in musica. Diretti dall’inglese Justyn Doyle, ne saranno protagonisti due ensemble di grande tradizione, che hanno fatto la storia dell’interpretazione musicale della musica antica: l’Akademie für Alte Musik Berlin – già ospite a Ferrara Musica nel 2021 per due applauditissimi concerti bachiani, il Rias Kammerchor Berlin (al suo ritorno in stagione dopo 15 anni), accompagnati da un quartetto di solisti di prim’ordine: Julia Doyle (soprano), Benno Schachtner (controtenore), Alexander Sprague (tenore), Neal Davis (basso).
Fu William Cavendish, Lord luogotenente d’Irlanda, a proporre a Händel (che si era ormai trasferito a Londra dalla nativa Sassonia, dopo quattro anni in Italia) di recarsi a Dublino e di comporre un oratorio per beneficenza. Nacque così l’oratorio in tre parti Messiah, composto con velocità sbalorditiva, dal 22 agosto al 14 settembre 1741. La prima esecuzione ebbe luogo a Dublino, nella New Music Hall di Fishamble street, il 13 aprile 1742. I biglietti andarono a ruba, e il ricavato del concerto fu destinato ad associazioni di beneficenza, inaugurando così una duratura connessione tra quest’oratorio e le opere di bene; a partire dal 1750 infatti Händel instaurò l’abitudine di eseguirlo ogni anno presso il Foundling Hospital di Londra, l’ospizio degli orfani, cui alla sua morte il compositore lasciò una copia della partitura del Messiah. Il libretto, organizzato da Charles Jennens, è interamente tratto dalla Bibbia, con un efficace collage di versetti. La struttura è divisa in tre parti: la prima parla della nascita di Gesù, la seconda affronta passione e morte, la terza infine è interamente dedicata alla resurrezione finale e si apre infatti con l’aria del soprano “I know that my Redeemer liveth”, che è uno dei brani più famosi dell’oratorio (insieme al poderoso “Hallelujah!” che conclude la seconda parte). Grazie al testo creato da Jennens, Händel supera i limiti dell’oratorio italiano e tedesco, che seguendo le regole dell’unità di azione avevano trattato sempre separatamente gli episodi gaudiosi, dolorosi e gloriosi della vita di Cristo.
L’interpretazione proposta dal direttore Justyn Doyle insieme ai due complessi di Berlino, riporta alle origini questo capolavoro recuperandone la dimensione intima e contemplativa che conquistò per primo il cuore dei dublinesi.
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