Attualità
9 Dicembre 2023
Vigorelli: “Ci sono aspetti non evidenziati nella comunicazione del sindaco che preoccupano. Diversi interventi sono inutili, altri troppo costosi”

Ferrara, Pnrr e qualità degli investimenti

di Redazione | 4 min

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di Francesco Vigorelli

Abbiamo letto di recente sulla stampa locale dell’avvio lavori per oltre 21 milioni di euro nel comparto scuole del Comune a valere sui fondi del Pnrr, e ci è stato ricordato dal sindaco che dobbiamo essere “orgogliosi di essere riusciti a mantenere fede agli impegni anche su un tema tanto importante come è quello della scuola…ed orgogliosi della capacità che stiamo dimostrando di fare fronte alle tante difficoltà”.

La notizia è/sarebbe positiva in un quadro più ampio che vede il Comune aggiudicatario di fondi Pnrr complessivamente per circa 90 milioni di euro per progetti in Digitalizzazione, Rivoluzione verde e transizione ecologica, Istruzione e ricerca, Inclusione e coesione. Se ben spesi questi fondi potrebbero effettivamente aiutare il rilancio e lo sviluppo economico del territorio.

Ci sono tuttavia aspetti non evidenziati nella comunicazione che preoccupano.

Il sito del Comune di Ferrara riporta in proposito diversi dati interessanti. Sono stati approvati circa 60 progetti per investimenti di circa 90 milioni – diventati 110 nell’ultima comunicazione dell’assessore – di cui circa 14 milioni a carico del Comune o altri enti.

Appare evidente, infatti, che diversi interventi sono inutili, altri sovradimensionati e quindi troppo costosi. Ci sono circa 20 milioni per il recupero di ex scuole, altri edifici abbandonati e chiusi da anni che non si sa come e da chi saranno poi utilizzati – non ci sono informazioni su associazioni, gruppi di cittadini coinvolti ed interessati – e per cui si legge genericamente che saranno destinati alle comunità ed a nuove funzioni. In diversi casi si tratta di progetti per mere ristrutturazioni edilizie di singoli fabbricati il cui unico fine sembra sia stato quello di ottenere risorse finanziarie da sbandierare in vista della prossima campagna elettorale.

Abbiamo poi progetti, su cui ci sono pochi dati ed informazioni e che hanno un costo “importante”, vedi il Parcheggio verde di via Tassoni, ecc..

“L’impressione” che se ne ricava è che nei decisori locali manchi la conoscenza del territorio e l’idea di fondo di cosa è necessario per il suo sviluppo, a partire, per citarne alcuni, dagli aspetti demografici a quelli dell’occupazione e sociali.

C’era e c’è bisogno di scelte più “coraggiose e lungimiranti” da parte dell’Amministrazione comunale.

Per fare un esempio, Ferrara è una città che sta “invecchiando”, con una età media della popolazione che sfiora i 50 anni, l’indice di vecchiaia più elevato in Regione, e che sta perdendo abitanti e popolazione in età lavorativa. La maggior parte degli indicatori ambientali ed economici sono negativi ed in controtendenza rispetto agli altri capoluoghi di provincia della Regione.

Semplificando è evidente che servono politiche di valorizzazione del territorio per attrarre imprese e favorire la nascita di nuove attività, si pensi ad esempio ad interventi sulle infrastrutture materiali ed immateriali, ad incentivi per distretti industriali e filiere produttive, agli incubatori, ma altresì che vanno avviate politiche per incentivare l’arrivo di nuovi residenti in città e l’aumento della popolazione in età lavorativa, con la consapevolezza che “l’attrattività” di una città e di un territorio non si misura solo in termini economici, ma anche in termini di servizi e di qualità della vita.

E questo vuol dire investire nel capitale umano, nel sociale e nell’accoglienza, in politiche sugli affitti e sull’edilizia residenziale pubblica – anziché tagliare i fondi come nell’ultima manovra del governo -, sugli asili nido – invece dei tagli nel Pnrr per circa 100.000 posti a livello nazionale -, l’istruzione e sull’assistenza – anche in questo ultimo caso i fondi sono stati invece tagliati a livello nazionale -, ecc..

Lo sviluppo delle imprese, il benessere e la qualità della vita per chi lavora e l’intera comunità, non sono solo una questione di “quantità” di denaro e di investimenti, certo importanti e da cui non si può prescindere, ma da soli questi fattori non sono sufficienti, serve la “qualità” negli investimenti.

Ma siamo preoccupati anche per le notizie che leggiamo sulla stampa nazionale in relazione al definanziamento/taglio di progetti Pnrr per circa 19 miliardi di euro, che incideranno in particolare nella rigenerazione urbana e nelle periferie, ma anche negli interventi contro i rischi idrogeologici e la medicina territoriale. E non ci tranquillizza che il Ministro Fitto abbia assicurato che tutti i progetti rientranti nelle misure definanziate saranno recuperati attraverso l’impiego di altre risorse, visto che il suo collega di Governo il ministro dell’Economia Giorgetti non è dello stesso avviso.

In questo contesto, e per altro vista l’attenzione riservata alla comunicazione – lo staff del sindaco comprende un portavoce e un capo ufficio stampa, che si aggiungono agli organi di informazione istituzionali del Comune –, ci si aspetterebbe da un’Amministrazione “trasparente” un’informazione continua e puntuale sulle finalità e sullo stato dei progetti, se i tagli al Pnrr del Governo colpiscono e in che modo anche Ferrara, e sull’impegno finanziario – per la quota non coperta dai fondi Pnrr – che resterà a carico del Comune e della città.

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