Un’innovativa misura di housing sociale per rispondere a un’emergenza abitativa in crescita, specie per quanto riguarda l’offerta di abitazioni in affitto. E allo stesso tempo promuovere nuove soluzioni sul piano della condivisione di servizi e della socialità negli spazi comuni.
Si tratta di un nuovo intervento della regione che rilancia il proprio impegno per la casa e stanzia 7 milioni di euro per realizzare alloggi da destinare alla locazione o assegnazione in godimento permanente o per un periodo minimo di 10 anni. Alloggi a canone calmierato per la cosiddetta fascia grigia, quelle famiglie, cioè, con un indicatore Isee fino a 35 mila euro, che non possono accedere all’edilizia residenziale pubblica, ma che sono in difficoltà nel trovare una soluzione sul libero mercato.
Destinatari del bando regionale, approvato dalla giunta nell’ultima seduta e pubblicato il 7 dicembre, cooperative di abitazione, imprese costruttrici e loro consorzi che potranno presentare progetti integrati che prevedano, accanto alla realizzazione di alloggi di edilizia residenziale sociale (Ers), servizi di tipo culturale, socio-assistenziale, educativo per chi vi abita, ma in grado anche di rafforzare le relazioni con il quartiere, favorendo senso di comunità e appartenenza.
“Giovani coppie, lavoratori temporanei, famiglie monoreddito, anziani, studenti. Crescono le persone che non riescono a trovare un’abitazione in affitto a un costo accessibile – affermano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessora alla programmazione territoriale, edilizia e politiche abitative, Barbara Lori -. Questo rende le nostre città sempre meno inclusive. Siamo di fronte a una grande questione sociale a cui si può rispondere solo mettendo in campo una pluralità di strumenti, di cui il bando che presentiamo oggi è solo l’ultimo in ordine di tempo. Un bando che si propone due obiettivi: ampliare l’offerta di alloggi a canone calmierato e farlo attraverso interventi di elevata qualità sul piano urbanistico, della rigenerazione, dell’efficientano energetico e della sicurezza oltre che dei servizi”.
“È evidente però che una questione cruciale come quella della casa richiede un’assunzione di responsabilità anche a livello nazionale, a partire dal rifinanziamento con risorse adeguate del Fondo per l’affitto. E poi un nuovo Piano casa – chiudono Bonaccini e Lori – che in Italia manca da decenni e che oggi, di fronte alle crescenti difficoltà economiche legate alla pandemia, al rincaro delle materie prime e all’inflazione, non è più rinviabile”.
Una nuova misura che rafforza l’impegno della Regione per il diritto all’abitare e che va ad aggiungersi alle misure esistenti: 4,6 milioni di euro per il Patto per la casa e la gestione degli alloggi sfitti insieme ai comuni (l’adesione del comune di Ferrara è in via di definizione); altri 9 milioni di euro per scorrere le graduatorie per il bonus affitti: fino a tre mensilità l’anno per un massimo di 1.500 euro, 66mila domande arrivate, 49 milioni lo stanziamento complessivo; 1 milione per la rinegoziazione dei canoni. Insieme ai 30 milioni di euro per il ripristino degli alloggi sfitti Erp – 1.400 quelli assegnati e prima vuoti – e ai 25 milioni per aiutare le giovani coppie a comprare casa in montagna, con quasi mille richieste di contributo soddisfatte. Da sottolineare poi i 124 milioni di euro assegnati all’Emilia-Romagna dal PNRR, per interventi già programmati: la riqualificazione sismica ed energetica di 900 alloggi in 52 edifici di Edilizia residenziale pubblica. In totale, oltre 240 milioni di euro per il sostegno alla casa rivolto a persone e famiglie, soprattutto i più fragili e chi è in difficoltà economica.
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