Il problema della sosta di veicoli in aree non consentite, nelle immediate adiacenze dell’ospedale di Cona, è un problema che si verifica quasi quotidianamente da tempo. Questo fenomeno si presenta soprattutto al mattino, momento in cui si concentrano maggiormente le visite ambulatoriali e le attività – in genere – del Sant’Anna.
La tendenza, nonostante alcuni parcheggi dispongano di molti stalli liberi, è quella di tentare di parcheggiare (anche se in divieto di sosta) il più vicino possibile agli ingressi principali della struttura (1 e 2) anche quando questo significa posteggiare in aree non consentite che ostacolano il traffico degli altri autoveicoli. La “sosta selvaggia”” è anche e soprattutto pericolosa per il transito dei mezzi di soccorso e dell’autobus, che spesso si trovano in difficoltà proprio a causa della presenza di veicoli fermi in posizioni scorrette.
Le zone dei parcheggi più “distanti” dagli ingressi principali (1 e 2) sono quelle che presentano il maggior numero di stalli liberi durante tutte le ore della giornata, comprese quelle del mattino. Lasciare l’auto in divieto non solo crea pericolo disagi per la viabilità e pericoli per i mezzi di soccorso e per gli autobus, ma la maggior parte delle volte non comporta vantaggi in termini tempo risparmiato per raggiungere gli ingressi. La distanza fra il punto più lontano in cui è consentito parcheggiare e gli ingressi dell’ospedale è infatti di alcune centinaia di metri; la stessa, molte volte, fra il parcheggio in divieto e l’ingresso.
All’interno dell’area che ospita l’ospedale di Cona sono presenti 2362 posti auto, di cui 124 destinati ai veicoli di persone con disabilità (in numero tre volte maggiore rispetto alle indicazioni di legge, che prevedono 1 posto riservato ogni 50). Le aree adibite a parcheggio autoveicoli sono, in termini numerici, adeguate alle attuali esigenze ordinarie degli utenti e dei dipendenti e naturalmente dei mezzi istituzionali di servizio. Le aree di parcheggio sono 8: 2 destinate agli ingressi principali (n. 1 e n. 2); 1 per l’utenza autorizzata: utenti in dialisi e talassemici, utenza oncoematologica pediatrica, utenza oncologica pediatrica, forze dell’ordine, automezzi di Associazioni di Volontariato, trasporto utenti (n.3); 2 per il pronto soccorso (n. 4 e n. 8); 1 per la camera mortuaria (n.5); 1 destinato ai dipendenti, ma che ora viene utilizzato anche da tutta l’utenza in genere (n.6); 1 parcheggio coperto (n.7); 1 parcheggio destinato agli utenti che accedono al servizio di riabilitazione San Giorgio.
Il suolo in cui insistono gli stalli all’ospedale di Cona costituisce area privata ad uso pubblico e pertanto è regolamentato dal Comune di Ferrara. L’attuale configurazione circa la segnaletica orizzontale e verticale è stata disposta a cura e a spese del Sant’Anna, in conformità delle Ordinanze comunali adottate. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara, nel corso degli anni, ha prima di tutto aumentato il numero di parcheggi dedicati ai disabili e, nel 2018, ha realizzato il nuovo “parcheggio 8” costruito nelle immediate vicinanze del Pronto Soccorso (179 stalli).
Nel corso degli anni la direzione del Sant’Anna ha anche cercato di disincentivare il parcheggio delle auto fuori dagli stalli, mettendo in atto una serie di azioni come la posa a bordo strada di numerosi dissuasori (dispositivo stradale utilizzato per impedire il passaggio o la sosta ai veicoli, dalla forma cilindrica sormontata da una semisfera, comunemente detta a panettone) e catene proprio per impedire la sosta dei veicoli in prossimità di rotonde e tratti stradali pericolosi.
Nonostante queste azioni, molto spesso si rilevano veicoli parcheggiati non correttamente.
L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, mediante il proprio mobility manager ha promosso un tavolo di confronto per analizzare le problematiche ricorrenti derivanti dalle ripetute violazioni alle limitazioni e alla disciplina delle aree adibite a parcheggio. Inoltre è stata messa in atto una valutazione congiunta delle possibili soluzioni di mobilità “da e per” l’ospedale. I soggetti coinvolti sono stati: l’Ufficio di Mobilità del Comune di Ferrara, l’Ami (Agenzia Mobilità Impianti), Tper e la Polizia Municipale di Ferrara.
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