Attualità
5 Dicembre 2023

#Italiaebraica. Il progetto online prende il via nel segno del Meis di Ferrara

di Redazione | 2 min

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Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara aprirà la nuova edizione di #Italiaebraica, il progetto online che riunisce i musei ebraici italiani. Sarà infatti il direttore del Meis Amedeo Spagnoletto ad aprire il ciclo di incontri sulla piattaforma Zoom, giovedì 7 dicembre (alle 18.30). Il tema di quest’anno è il libro, con focus sulle collezioni, sui luoghi e sulla fattura dei volumi, oltre ad approfondimenti su pubblicazioni e pergamene.

“Il Meis di Ferrara rappresenta un importantissimo polo che raccoglie, fa conoscere ed è testimone della cultura ebraica, di cui la nostra città è un tassello indissolubile. Il progetto online, giunto al quarto anno di attività, quest’anno aprirà con il contributo del direttore Spagnoletto, che racconterà del nuovo acquisto del Meis. Si tratta di una serie di volumi di alto valore storico e culturale che arricchiranno ulteriormente il patrimonio di Ferrara”, dice il sindaco Alan Fabbri.

Amedeo Spagnoletto per l’occasione presenterà la nuova acquisizione del museo, che si compone di alcuni tomi della grande opera ‘Ceremonies et coutumes religieuses de tous les peuples du monde’, pubblicata a Parigi a partire dal 1723 da Jean-Frédéric Bernard e con le incisioni di Bernard Picart. I volumi contengono infatti le celebri stampe che illustrano riti e momenti di vita ebraica. Le immagini saranno presentate mettendo in luce quanto di inedito e curioso offrono per la ricostruzione del modo di compiere i precetti.

Oltre al Meis, allo stesso incontro prenderà parte il direttore del Museo Ebraico di Lecce Fabrizio Lelli per raccontare le più importanti biblioteche del mondo, e in particolare la Biblioteca Nazionale Austriaca, alla ricerca delle testimonianze manoscritte ebraiche medievali relative al territorio salentino.

Nel frattempo al Meis prosegue fino al 4 febbraio la mostra “Ritorno a Ferrara. L’universo di Leo Contini Lampronti”, curata da Hava Contini e Yael Sonnino-Levy, e dedicata alla scoperta di un artista eclettico, ironico e immaginifico scomparso nel 2020. Nato nel 1939 a Nizza, ma originario di Ferrara, Leo Contini Lampronti si trasferisce a Tel Aviv dopo aver conseguito la laurea in ingegneria nucleare. Proprio in Israele esplora e sperimenta forme e tecniche, dedicandosi completamente all’arte e confrontandosi con lingue, parole e mondi diversi. La sua produzione spazia tra disegni, oggetti rituali ebraici, sculture, dipinti e creazioni originali. Al centro dei suoi interessi, anche un legame indissolubile con la città dei genitori: la Ferrara, fisica e metafisica, che rivive in maniera giocosa e inedita sulle sue tele e mantiene intatto il suo fascino misterioso sospeso nel tempo.

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