Un’interrogazione sul percorso di revisione della Legge regionale 20 del 2002 ‘Norme contro e contro la vivisezione” e, più in generale, sulle criticità derivanti dall’impossibilità di intervenire sulla legislazione regionale in materia di tutela degli animali a seguito della riforma costituzionale dell’articolo 9, che stabilisce che è la legge dello Stato che disciplina “i modi e le forme di tutela degli animali”, togliendo quindi alla Regione potere di iniziativa in tal senso.
È quella presentata ieri (4 dicembre) da Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde, in Commissione Sanità, chiedendo alla giunta regionale di portare la questione in sede di Conferenza Stato-Regioni per verificare la possibilità di preservare almeno in parte le prerogative legislative delle Regioni.
Nelle premesse dell’interrogazione, si ricorda che da mesi la Regione Emilia-Romagna – in collaborazione con diverse associazioni che si occupano di diritti degli animali, tra cui la Lega Anti Vivisezione (LAV) – aveva avviato un lavoro di revisione della LR 20/2002 conclusosi con la condivisione di un testo che introduceva maggiori tutele del benessere di cani, gatti e primati non umani impiegati nella sperimentazione scientifica. L’iter di presentazione del progetto di legge di revisione si è fermato però ancora prima di arrivare all’approvazione in Giunta in quanto (come recita una comunicazione indirizzata alla Lav del Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica del 16 novembre 2022) “la recente modifica – intervenuta con legge costituzionale n. 1 del 2022 – dell’articolo 9 della Costituzione che aggiunge al previgente testo la seguente parte: (la Repubblica) “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”, comporta effetti rilevanti sull’autonomia legislativa delle regioni relativamente a questa tematica”.
Diniego a procedere alla revisione della legge ribadito lo scorso 6 febbraio in un parere inviato alla LAV dal Settore Affari Legislativi della Regione in quanto la succitata legge di riforma costituzionale limiterebbe la possibilità per le Regioni di legiferare in materia di tutela animale. Al contrario, gli uffici legislativi della Lav ritengono che vi sarebbe la possibilità per la Regione di rivedere il testo della legge 20 del 2002 anche dopo la citata riforma costituzionale poiché la tutela animale di cui all’art. 9 della Costituzione andrebbe coordinata con la materia ricerca scientifica e sanità a potestà concorrente su cui la legge regionale pertanto incide e legifera.
“La riforma costituzionale che ha inserito la tutela dell’ambiente e degli animali tra i principi fondamentali del nostro ordinamento è certamente un importante passo avanti poiché riconosce il valore di ambiente e animali facendo della sostenibilità un fattore di solidarietà intergenerazionale” – dichiara Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa. “Al contempo la modifica dell’articolo 9 della Costituzione potrebbe avere l’effetto paradossale di compromettere la potestà legislativa regionale in materia di tutela animale, rischiando di “congelare” le norme regionali in quanto non più riformabili dal legislatore regionale. Per la nostra Regione questa limitazione sarebbe davvero un danno, poiché l’Emilia-Romagna si è spesa in materia di tutela dei diritti degli animali a tutto campo”.
Oltre alla Legge regionale 20 del 2002, nel corso degli anni sono state approvate altre norme, tra cui la Lr n. 5 del 2005 “Norme a tutela del benessere animale”, che disciplina in particolare le modalità della detenzione, del commercio e dell’allevamento degli animali di affezione, le condizioni di svolgimento degli spettacoli con animali. Anche questa legge, insieme alla Lr n. 27 del 2000 “Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina”, si trovava in avanzata fase di revisione da parte della Giunta.
“Da anni la Lav denuncia l’impiego di primati non umani, macachi in particolare, nella sperimentazione di laboratorio su malattie dell’apparato visivo svolta nelle Università dell’Emilia-Romagna di Parma, Bologna e Ferrara, mentre a Modena e Reggio Emilia le pressioni esercitate hanno portato alla sospensione dell’impiego dei primati non umani. Lav ha preso atto che il divieto all’impiego di cani, gatti e primati non umani è incostituzionale. E si adopera quindi per migliorare le condizioni di detenzione in laboratorio. Un punto di vista che ha ispirato la revisione della legge regionale 20 del 2002. Processo bloccato dalla modifica dell’articolo 9 della Costituzione. Alla luce delle importanti revisioni di altre leggi regionali sul benessere animale – sottolinea la consigliera Zamboni – come Europa Verde riteniamo utile approfondire la reale potestà legislativa regionale, tenendo in considerazione le valutazioni della Lav in merito al collegamento con le competenze regionali in materia di sanità. Ecco perché con l’interrogazione presentata oggi ho sollecitato la giunta a porre la questione del concorso di competenza legislativa in sede di Conferenza Stato Regioni.
La risposta ricevuta dall’assessore Raffaele Donini “mi ha soddisfatta solo parzialmente perché si è limitata a confermare la ricostruzione, illustrata nella mia interrogazione, dei pareri emessi dai Servizi regionali competenti in materia. Visto che l’assessore ha riconosciuto che la materia si presta ad un confronto in Conferenza Stato-Regioni, mi sarei aspettata che la questione fosse già stata portata in quella sede, essendo l’interrogazione datata 4 agosto 2023. Per questo mi sono dichiarata parzialmente soddisfatta, pur esprimendo apprezzamenti per la disponibilità dell’assessore ad approfondire la questione, che ho sollecitato a fare coinvolgendo le diverse associazioni che si occupano di diritti degli animali, a partire dalla Lega Anti Vivisezione (Lav)” conclude la consigliera Zamboni.
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