Salute
4 Dicembre 2023
"Quello di martedì 5 dicembre è uno sciopero proclamato a livello nazionale e non si può dunque ricondurlo alla vertenza aperta tra la sola Anaao e le Aziende USL e Ospedaliero Universitaria"

Sciopero sanità. Le Aziende sanitarie replicano ad Anaao-Assomed

(Foto di Riccardo Giori)
di Redazione | 3 min

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La Direzione delle Aziende sanitarie ferraresi replica ad Anaao-Assomed rimarcando in primo luogo che “quello di martedì 5 dicembre è uno sciopero proclamato a livello nazionale oltre che da Anaao anche da Cimo e Nursing Up, e che non si può dunque ricondurlo alla vertenza aperta tra la sola Anaao e le Aziende USL e Ospedaliero Universitaria”.

“Al fine di una corretta informazione al cittadino – aggiungono – va inoltre ben chiarito che non vi è alcun ‘rischio di piano di rientro’ per la sanità ferrarese, né alcun pericolo di chiusura di ospedali in provincia. Come ampiamente noto il disavanzo dei bilanci delle due aziende sanitarie si inscrive nella situazione di sofferenza che caratterizza la sanità in tutto il Paese, cui si aggiunge una motivazione contabile: la diversa modalità nella distribuzione dei finanziamenti da parte della Regione, che rispetto agli anni scorsi erogherà alcuni trasferimenti in un periodo successivo alla chiusura dei bilanci”.

Sempre la direzione ribadisce, “per l’ennesima volta, che le difficoltà nel reclutamento di professionisti non dipendono da volontà aziendale ma dalla scarsità di medici sul mercato del lavoro. Nonostante tale situazione, solo nell’ultimo anno sono state effettuate oltre 180 assunzioni, tra Azienda Usl e Ospedaliero Universitaria, con distribuzione dei professionisti nelle aree più in sofferenza. Non vi è, in Azienda, l’utilizzo di medici ‘gettonisti’ modalità non più utilizzata da oltre un anno”.

Tengono anche a ribadire il “massimo l’impegno della Direzione Aziendale anche sulla valorizzazione del personale, con la nomina dei Direttori di dipartimento, l’attivazione o copertura di 13 primariati, decine di selezioni espletate, l’accordo per accrescere le quote di valorizzazione economica degli incarichi professionali e avvisi interni per il conferimento di incarichi professionali e gestionali: misure che hanno anche la finalità di rendere più attrattive le procedure di reclutamento e di frenare il turnover”.

“L’eventuale individuazione di direttori di unità operativa universitari – aggiungono – punta a sua volta a qualificare l’attività in tutti gli ospedali della provincia, in un’ottica di unificazione aziendale, rappresentando un ulteriore stimolo e possibilità di crescita professionale per gli operatori e di qualificazione complessiva della sanità provinciale. Spiace che tale spirito non sia colto proprio dal sindacato dei medici, evidentemente legato a logiche più tradizionali”.

Infine un passaggio dedicato al Centro San Giorgio per cui “non vi è stato, non vi è e non vi sarà alcun depotenziamento nelle prestazioni erogate, che saranno invece ulteriormente qualificate sia per i pazienti gravemente cerebrolesi, grazie all’attivazione di un apposito Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, sia per gli altri pazienti ferraresi che hanno bisogno di riabilitazione e che attualmente devono purtroppo rivolgersi al privato o fuori provincia: un trend che, a differenza di quanto sostiene Anaao, si sta invertendo grazie alle misure che si stanno mettendo in campo”.

In ultimo, “sul tema dei posti letto ospedalieri, i relativi parametri non sono immutabili e si modificano nel corso degli anni in relazione alle normative e linee guida nazionali. Ne consegue che le Direzioni aziendali hanno il dovere di effettuare valutazioni per rendere i servizi il più possibile rispondenti alle mutate esigenze di cura e assistenza. Fermo restando che la chiusura di 15 posti letto a Cento è già stata smentita dall’Azienda, si evidenzia comunque che nel ferrarese il numero di posti letto complessivo è superiore al parametro previsto dal DM 70, e per contro vi è l’esigenza di implementare ulteriori letti di cure intermedie (Osco) al fine di conseguire i parametri previsti nel DM 77 che attualmente non sono rispettati”.

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