Economia e Lavoro
1 Dicembre 2023
Integrazione, corsi di formazione e professionalizzanti, e inserimento nel mondo del lavoro: al via il nuovo progetto pilota per l’inclusione dei migranti, ideato da Rotary Club Ferrara e Rotary Club Ferrara Est, e che coinvolge importanti realtà del territorio ferrarese

“Progetto inclusione-lavoro”: il Rotary apre una nuova strada nell’inserimento dei migranti nel mondo del lavoro

di Redazione | 4 min

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di Nicolò Govoni

È stato presentato ufficialmente giovedì pomeriggio a Palazzo Calcagnini il nuovo service ideato dal Rotary Club Ferrara insieme al Rotary Club Ferrara Est: si chiama “Progetto inclusione-lavoro”, e si pone l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro un gruppo di migranti residenti sul territorio ferrarese. Per farlo è necessaria una sinergia tra importanti realtà del territorio: collaboreranno infatti Confindustria Emilia Area Centro, la Prefettura, l’Arcidiocesi Ferrara-Comacchio, la “Città del Ragazzo” e la Cattedra Unesco in Education, Growth and Equality.

Delinea il progetto Adele Del Bello, presidente del Rotary Club Ferrara: “Si tratta di un progetto per l’inclusione sociale di un gruppo di migranti attraverso il lavoro, che si svolgerà da dicembre a giugno 2024, e coinvolgerà altri attori del nostro territorio. L’obiettivo è duplice: raggiungere l’inclusione sociale, attraverso percorsi di formazione in materia di educazione civica, e il lavoro, con corsi professionalizzanti in quei settori in cui si manifesta scarsa capacità di incrociare domanda e offerta di manodopera competente. Di natura apolitica, questo è un progetto pilota e si realizzerà con un gruppo limitato di migranti, con un ruolo importante di Confindustria Emilia Area Centro nella sua replicabilità in altri contesti. È poi un progetto a costo zero, che sfrutterà finanziamenti pubblici già esistenti, come le misure per l’inserimento lavorativo previste dal Programma GOL – Garanzia Occupabilità Lavoratori – del PNRR: ogni partner contribuirà poi con la propria competenza, e i Rotariani si occuperanno dell’educazione civica”. Il progetto sarà articolato dunque in tre fasi: la prima di profilazione del gruppo di destinatari, con il coinvolgimento dei centri di accoglienza e dell’Arcidiocesi; il secondo momento è quello dell’orientamento e della formazione civica e professionale; infine, ci sarà l’inserimento lavorativo, con l’aiuto di Confindustria”.

Paolo Govoni, presidente del Rotary Club Ferrara Est, aggiunge: “Il progetto mette insieme le esigenze delle imprese, che necessitano di manodopera, e quelle dell’inclusione sociale dei migranti nel nostro territorio. Servono però senso di collaborazione e spirito di squadra per raggiungere questi obiettivi con investimenti accessibili”.

Confindustria sarà al centro della fase che prevede il vero e proprio inserimento lavorativo “La cosa che mi ha colpito è che noi non sappiamo niente delle persone che vivono nei centri di accoglienza, e nemmeno le loro potenzialità”, dichiara Gian Luigi Zaina, vide presidente di Confindustria Emilia. “Questo non è un progetto di assistenza, ma serve a far incontrare domanda e offerta, per un aiuto concreto e lavorativo per queste persone: su circa 930 migranti saranno scelte tra le 25 e le 30 persone, inserite poi in un percorso formativo preciso, e il database sarà poi disponibile ai nostri associati e alle agenzie interinali. Grazie alla piattaforma e-learning di Confindustria, poi, questa esperienza sarà digitalizzata per essere poi ripetibile”.

È coinvolta anche la Prefettura di Ferrara: “Ho già vissuto esperienze simili: ci sono partner che vogliono gettare il cuore oltre l’ostacolo”, dichiara il prefetto Massimo Marchesiello. “Le professionalità dedicate a momenti formativi sono valori aggiunti, coinvolgendo persone che siano disponibili a intraprendere questo percorso. Sappiamo dei problemi nel Ferrarese per le richieste di lavoro: c’è necessità di risorse umane”.

L’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio avrà un ruolo importante, e ha aderito immediatamente al progetto: “Le politiche migratorie hanno portato attenzione sull’accoglienza, ma non sui percorsi di integrazione”, queste le parole di Mons. Gian Carlo Perego. “Il tema del lavoro è invece fondamentale per valorizzare le competenze di una persona costretta a lasciare il proprio territorio; molti migranti hanno capacità che, se individuate, possono dare il via a un nuovo percorso su un altro territorio, il nostro. E non bisogna soffermarsi solo sulla domanda di lavoro e sul nostro bisogno, ma anche sulle capacità della persona stessa, perché sia valorizzata. Quindi si va oltre l’accoglienza, e ci si sofferma sulla promozione e l’integrazione.

Un altro partner di grande importanza è il Centro Studi Opera Don Calabria “Città del Ragazzo”, rappresentato dal direttore Antonio Marchini: “Mettiamo a disposizione il programma GOL, già attivato nel settembre 2022, che permette percorsi personalizzati di orientamento per cercare di comprendere le abilità e le aspettative delle persone. Queste saranno aiutate nella compilazione di un curriculum per Confindustria, e con i tirocini saranno accompagnate verso il mondo del lavoro. Le competenze, al termine di ogni fase, saranno riconosciute con attestati e certificati”.

Valentina Mini, coordinatrice della Cattedra Unesco in Education, Growth and Equality, presieduta da Patrizio Bianchi, aggiunge: “Abbiamo abbracciato subito un progetto che sposa le nostre filosofie, quella teorica di educazione per la crescita e l’uguaglianza, e quella della capacità di fare ricerca e disseminazione. Il database che abbiamo creato, di nome Talento, incrocerà le inserzioni lavorative con i dati settoriali e territoriali, per capire quali competenze e skills sono più richieste dagli imprenditori: si darà così un input dei profili maggiormente richiesti dal territorio, e un output nei confronti delle domande di lavoratori e imprese, per comprendere gli spazi da colmare. La Cattedra è infine a disposizione anche nel campo dell’educazione all’interno dei percorsi, e nella disseminazione: è necessario conoscere queste persone, e far conoscere loro il territorio”.

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