Politica
30 Novembre 2023
Rete Civica e direttore Coop Castello parlano in Commissione dell'incremento discrezionale della componente geotermica: "L'accordo col Comune non raggiunge i risultati sperati"

Teleriscaldamento, Furegatti e Buriani: “Aumenti iniqui, speculazione di Hera”

di Redazione | 3 min

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Ancora al centro della IV commissione, presieduta da Tommaso Mantovani (M5S), il teleriscaldamento e il costo che molti cittadini continuano a ritenere eccessivo per un sistema energetico che si fonda sull’acqua calda presente nel sottosuolo a 1,8 km di profondità. Un problema che deriva dalla situazione economica creatasi nel post pandemia, dalla guerra in Ucraina, dall’innalzamento dell’inflazione, ma che molti ritengono ingiustificati e, dice Massimo Buriani presidente della Coop Castello, “che si trattasse di speculazione non lo dico solo io”.

“Ci attiveremo nei modi e nelle sedi consentite dalla legge – dice invece Katia Furegatti di Rete Civica – per richiedere la restituzione a Hera degli esborsi iniqui e ingiustificati pagati dai cittadini ferraresi e che non sono stati ostacolati da questa Amministrazione comunale”.

Al centro del problema l’accordo siglato tra il Comune ed Hera nel quale veniva fissato un price cap che potesse evitare l’aumento dei costi oltre una certa soglia. Un accordo che non raggiunge i risultati sperati soprattuto per problemi comunicativi. “Il miglioramento c’è stato – spiega Buriani – ma non quello atteso” a causa di un “problema di comunicazione” causato dal modo “con cui è stato presentato in conferenza stampa”.

“Se si fosse detto – specifica Buriani – che il prezzo da 155 €\MW sarebbe calato a una cifra che poteva aggirarsi tra i 100, i 105, i 115 o i 125 come stimiamo noi sarebbe stato comprensibile”. È invece mancata questa specifica comunicazione creando probabilmente attese non verificatesi e soprattutto è mancata la possibilità di “avere un’idea del costo mese per mese“.

“In questa commissione – spiega Balboni – non c’è niente di nuovo rispetto a ciò che è già stato comunicato a mezzo stampa e nei precedenti incontri”. E aggiunge che “quando si parla di benefici minimi comunque sono benefici”. Lo ammette lo stesso Buriani così come lo ammettono diversi consiglieri di opposizione intervenuti, pur ribadendo la necessità di tornare a livelli che si avvicinino a quelli di 75 €\MW per il teleriscaldamento. “Hera – attacca Buriani – ha colto l’occasione per incrementare in maniera discrezionale e iniqua il prezzo della componente geotermica“.

“Una parte del problema di comprensione – spiega Dario Maresca (Ferrara Bene Comune) – è che manca un costo puntuale come per la benzina o il latte“. Al costo fisso della materia ci sono infatti da aggiungere vari oneri come quello di trasporto che non possono essere fissati. “Il problema – aggiunge invece Elia Cusinato (Pd) – nasce dalla poca chiarezza fatta” ma anche dal fatto che “la geotermia deve comunque dare un vantaggio alle tasche delle famiglie. Chi ha la geotermia non può pagare bollette superiori agli altri”.

L’assessore Balboni trova comunque un punto di incontro con i consiglieri di opposizione ammettendo la fondatezza di alcuni dei problemi sollevati, ma sottolinea la difficoltà di raggiungere un accordo con Hera a causa della piccola quota di partecipazione del comune di Ferrara nella multiutility.

La speranza in fondo rimane quella dell’intervento di Arera che, a seguito di un’indagine conoscitiva, dovrebbe riorientare il tariffario di Hera (così come di altri player) dal primo gennaio 2024 con un piano transitorio che poi dovrebbe diventare definitivo nel gennaio 2025.

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