Spettacoli
30 Novembre 2023
Venerdì 1 dicembre il musicista presenta il suo secondo progetto discografico nella sede del Jazz Club Ferrara

Simone Alessandrini presenta sul palco del Torrione “Mania Hotel”

di Redazione | 2 min

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Venerdì 1 dicembre, la 25ª edizione di Ferrara in Jazz continua con Simone Alessandrini che a capo di Storytellers presenta al Torrione alle ore 21.30 il suo secondo progetto discografico “Mania Hotel”, un concept album interamente dedicato al tema della follia, a metà tra rock e musica colta fin de siècle.

Mania Hotel, un concept album interamente dedicato al tema della follia in cui Simone Alessandrini ha raccolto 5 storie realmente accadute, alcune già note e altre che ha vissuto personalmente: la storia di Marina Luz, la bambina abbandonata nella jungla e cresciuta dalle scimmie, il Dr. Semmelweis “il salvatore delle madri”, il lamento d’amore di Attilio, la vicenda delle “libertine, snaturate, irose” rinchiuse nei manicomi durante il ventennio fascista e il giorno di ordinaria follia in un bar, in cui viene scagliata la ferocia contro un nemico invisibile. Storie accadute in epoche diverse ma che hanno in comune la fragilità dell’identità dell’essere umano e di come questa possa essere cancellata dalla società stessa.

Mania Hotel è un luogo indefinito, contenitore di 5 stanze che ospitano identità inespresse. Ma c’è una presenza che le attraversa, che parla con loro e che può decidere la loro permanenza in quel luogo. Questa presenza non è altro che il tempo stesso. Il tempo che stabilisce la linea sottile tra normalità e follia. Il tempo che fa da giudice e da guaritore. Mentre nel primo album (Storytellers, 2017), tra mito e storia, aveva rievocato alcuni personaggi comuni ma allo stesso tempo leggendari, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, in questo secondo lavoro Simone Alessandrini diventa prima osservatore, poi narratore e infine erede di un’umanità che ha cercato per tutta la vita la propria libertà. Musicalmente accade molto. Si aprono degli scenari che tendono verso il rock ma allo stesso tempo è evidente l’influenza della musica colta di inizio ‘900. C’è l’eco della fanfara popolare ma anche l’influenza di Tom Waits. La scrittura dei brani è molto rigorosa anche se più volte si libera a momenti di impro totale. “Mania Hotel” è un contenitore sonoro, il cui sound dinamico riesce ad oscillare tra il mondo acustico e quello elettrico, dove i tre fiati in prima linea portano New Orleans in Europa, alternando momenti acidi a un sound melanconico ed evocativo.

 

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