Attualità
29 Novembre 2023
Il Gruppo Hera sperimenta il sistema innovativo della società olandese Lg-Sonic: il dispositivo, alimentato a energia solare, permette di abbattere l’utilizzo di sostanze chimiche nella depurazione delle acque del fiume Po e di risparmiare la risorsa idrica

Pontelagoscuro, nell’impianto di potabilizzazione ultrasuoni contro le alghe

di Redazione | 2 min

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Il gruppo Hera ha deciso di sperimentare la tecnologia proposta da Lg Sonic, società olandese esperta nel settore del ripristino degli ecosistemi acquatici, per contrastare la produzione di alghe nell’acqua. Il sistema innovativo di tale società, alimentato a energia solare, permette di abbattere l’utilizzo di sostanze chimiche nella depurazione delle acque del fiume Po e in tal modo di risparmiare la risorsa idrica.

Dopo l’installazione a febbraio nell’impianto della città di Ferrara, questo nuovo dispositivo utilizza gli ultrasuoni per l’eliminazione della crescita algale. Questa onda ultrasonica a bassa potenza è in grado di limitare la capacità delle alghe di risalire in superficie e beneficiare della luce solare necessaria alla loro riproduzione. In particolare, nei bacini di lagunaggio della centrale di potabilizzazione che prende l’acqua dal fiume Po sono stati installati 16 trasmettitori di ultrasuoni e stazioni di monitoraggio dei parametri chimici e fisici dell’acqua che entra ed esce dalle vasche.

A tal proposito Alessio Benini, responsabile del Servizio idrico area Ferrara del gruppo Hera, ha dichiarato che “a circa sei mesi dall’installazione i primi risultati sono incoraggianti, abbiamo infatti notato una progressiva riduzione dei prodotti chimici impiegati nella filiera di trattamento delle acque e una minore degradazione dei carboni attivi presenti nell’impianto di filtrazione. L’applicazione di questa tecnologia a Ferrara è del tutto innovativa poiché è la prima volta che il sistema viene sperimentato in un bacino, quello del potabilizzatore di Pontelagoscuro, in cui l’acqua scorre”.

Sebbene i bacini siano composti da sei vasche comunicanti, in totale circa 250mila metri cubi, che corrispondono a nove stadi di calcio, l’innalzamento delle temperature con particolare riferimento alla stagione primaverile e a quella estiva può portare al cosiddetto “Bloom algale”, vale a dire alla formazione veloce di alghe che necessitano di pronto intervento.

“Noi facciamo un trattamento solo dal punto di vista della sedimentazione primaria – ha sottolineato Mari, responsabile degli Impianti idrici – mai niente di fisico o chimico. La nuova tecnologia è ancora in fase sperimentale, stiamo facendo dei costanti monitoraggi, ma ci aspettiamo che possa portare ad un significativo miglioramento”.

L’importanza di questa nuova tecnologia, come ha opportunamente evidenziato questo incontro, riguarda proprio la riduzione dei quantitativi di prodotti chimici impiegati nel procedimento di trattamento dell’acqua.

L’obiettivo del gruppo Hera è combattere l’inquinamento idrico attraverso l’utilizzo di sistemi ecosostenibili.

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