Scontro tra auto a Mesola, ferite due donne anziane
Spaventoso incidente questa mattina (2 dicembre) a Mesola, dove due automobili - un'Audi Q5 e una Fiat Panda - si sono scontrate lungo via dell'Edera
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Una Mercedes classe A con a bordo tre donne è stata travolta da un’altra Mercedes Slk ieri sera, intorno alle 19.15, lungo la via Virgiliana, all’altezza dell’abitato di Ponte Rodoni
Lo scorso 24 novembre l’equipaggio del Gruppo velico Oltre Mare di Ferrara è partito per un’avventura straordinaria: la traversata oceanica partecipando alla regata Arc 2024, che li porterà da Gran Canaria a Santa Lucia nei Caraibi
Stop al progetto "Teodorico", stop alle trivellazioni nel mare Adriatico davanti al Delta del Po. Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi di diverse associazioni ambientaliste e di istituzioni locali annullando i permessi rilasciati nel 2021 dal Ministero della Transizione Ecologica e quello della Cultura
"Sono il futuro della chimica sostenibile e della transizione ecologica. Eppure, senza investimenti adeguati e una strategia industriale chiara il Petrolchimico rischia di diventare un'altra cattedrale nel deserto". A parlare, dal palco dello sciopero generale di Cgil e Uil di piazza Maggiore, è Andrea Boldrini, rsu Filctem Cgil al Petrolchimico di Ferrara. Uno spazio dove convivono diverse imprese e che rischia di essere pesante colpito dal nuovo piano industriale di Eni
Ieri, 27 novembre, sono state piantumate le prime due essenze: Carpinus Betulus (Carpino bianco) e un arbusto di Corniolo.
Ogni alberatura e ogni siepe sarà contraddistinta da un codice di riferimento. Ogni codice sarà comunicato ai nuovi donatori con lettera congiunta dei vari partner del progetto in cui si dirà che in quanto donatore, la pianta identificata dal determinato codice, è a lui dedicata, e si illustrerà di quale pianta si tratta e le caratteristiche salienti della stessa. Ogni nuovo donatore potrà dunque identificarsi con una pianta.
Si tratta di un riconoscimento per il gesto della donazione, finalizzato anche a creare una sorta di “emulazione” da parte di altri, che saranno così a loro volta incentivati ad iniziare a donare. Allo stesso tempo “Il Giardino dei Donatori” sarà una “rappresentazione vivente” di una comunità responsabile che si auto-aiuta ed è attenta all’ambiente.
Il Giardino contribuirà ad accrescere i servizi ecosistemici dell’area ospedaliera, con una progressione positiva della biodiversità, dell’ombreggiamento e conseguente controllo dell’isola di calore estiva e con l’aumento della qualità dell’aria.
La messa a dimora e successiva manutenzione di alberi, arbusti e piante erbacee – scelti in modo accurato e ben tenuti – rappresenta un elemento di umanizzazione ed è destinata ad apportare un importante contributo in termini di salute psico-fisica. E’ dimostrato infatti come la presenza di aree verdi contribuisca ad abbassare sensibilmente i livelli di stress, ansia, dolore, rabbia e aumenti la velocità di recupero post operatorio e la riduzione del carico farmacologico.
IL PROGETTO. Il progetto ha una durata iniziale di tre anni ed è stato voluto ed organizzato, in accordo con il Green manager interaziendale dott. Daniele Zappi, da: Avis Provinciale e Comunale Ferrara, Coldiretti, Presidenza del Consiglio Comunale, Assessorato all’Ambiente e quello alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara; daranno il loro fondamentale contributo anche l’Istituto scolastico “Vergani Navarra” e le ditte LyondellBasell e Yara.
L’area individuata per la piantumazione si trova nello spazio verde antistante l’Ingresso 4.
Le piante (acquistate da Coldiretti Ferrara), e scelte da loro assieme al Comune di Ferrara, sono state individuate in base alle caratteristiche di adattabilità e minor grado di allergenicità.
La messa a dimora sarà effettuata dagli studenti dell’Istituto di Istruzione superiore “Vergani Navarra” di Ferrara. L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara si occuperà della manutenzione delle alberature.
Ogni anno, nella Giornata del Donatore (14 giugno), saranno poste a dimora – per la durata del progetto e comunque fino al termine degli spazi disponibili – 25 alberature e altrettante siepi donate da Avis per mezzo di Coldiretti.
LA COLLABORAZIONE. Le due Aziende Sanitarie ferraresi collaborano con 35 associazioni di volontariato. L’Avis è una delle associazioni con le quali la collaborazione è più stretta, proficua, finalizzata e consolidata. Anche per queste considerazioni la Direzione delle due Aziende sanitarie ha stipulato con Avis (e con Fidas Renazzo) una Convenzione, che dettaglia la collaborazione in atto relativa all’approvvigionamento di sangue e plasma e prevede iniziative comuni di sensibilizzazione e collaborazione, al fine di far conoscere l’attività delle associazioni e conseguentemente promuovere la donazione.
I PUNTI DI RACCOLTA SANGUE A FERRARA. Attualmente i punti di raccolta di Avis e Fidas sono 17: 16 di Avis situati a Ferrara, Argenta, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Lagosanto, Massa Fiscaglia, Mesola, Mirabello, Ostellato, Poggio Renatico, Portomaggiore, Vigarano Mainarda e Voghiera, e uno di Fidas a Renazzo. Nel corso del 2022 sono state donate 23.485 unità di sangue intero e plasma (21.985 AVIS e 1.500 Fidas Renazzo); sono state 821 (più 17 sul 2021) le giornate di donazione (774 Avis, 47 Fidas).
Alla presentazione erano presenti Monica Calamai, direttrice generale delle Aziende sanitarie ferraresi; Cristina Coletti, assessora alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara; Lorenzo Poltronieri, presidente del Consiglio Comunale di Ferrara; Sergio Mazzini, presidente Avis Comunale di Ferrara; Riccardo Casotti, vice direttore Coldiretti Ferrara; Stefano Giatti, docente dell’Istituto Vergani Navarra di Ferrara; Daniele Zappi, green manager delle Aziende Sanitarie Ferraresi; Claudio Minguzzi, LyondellBasell; Lara Borghi, Yara.
Sergio Mazzini. “Questo progetto nasce da un’idea di Avis, che non è solo donazione di sangue ma anche benessere in generale. Siamo partiti da uno slogan che è “dove c’è il verde c’è la vita e la salute”. Abbiamo coinvolto il Comune di Ferrara, la Coldiretti e le scuole per un progetto che coinvolge non solo donatori di sangue ferraresi, ma persone che arrivano da tutta Italia. La nostra idea è quella che dei donatori rimanga memoria nel tempo e che anche loro possano avere un ritorno tangibili del loro atto di generosità. Un gesto che arricchisce lo spirito, ma anche gli ambienti del nostro ospedale”.
Riccardo Casotti. “L’entusiasmo di Sergio Mazzini ci ha contagiato da subito e questo progetto entra di certo nei temi che sono di attualità e sempre presenti e al centro del nostro operare quotidiano. La solidarietà innanzitutto. Poi è importante riconoscere ai giovani e a tutti i nuovi donatori che si affacciano a questa esperienza una pianta, un essere vivente, qualcosa che continuerà nel tempo e che potranmo “venire a trovare” per testimoniare il loro dono. Questo progetto entra nei ragionamenti del cambiamento climatico che stiamo vivendo; queste criticità che ci costringono a fare i conti con quello che una volta esisteva e oggi non c’è più (come ad esempio le mezze stagioni, il clima che conoscevamo e così via…). Tutto ciò ci obbliga a fare dei ragionamenti di adattamento climatico: ecco quindi che le piante e gli alberi rappresentano un elemento fondamentale, non solo per un corretto alternarsi di anidride carbonica e ossigeno, ma anche, semplicemente, per il loro contributo nel generare ombra e per andare ad attenuare quelli che sono gli impatti solari. Questo progetto ci mette in relazione con altre realtà, come ad esempio l’ospedale, le scuole e le aziende del nostro territorio e volentieri apportiamo il nostro contributo per incentivare l’umanizzazione dei luoghi di cura”.
Lorenzo Poltronieri. “Nel collaborare a questo progetto ho voluto avvicinare l’ospedale alla città. E, attraverso questa iniziativa, che rappresenta una “cosa viva” come il bosco, si può ricreare la simbiosi con la città. Grazie a tutti quelli che hanno collaborato a questo progetto, grazie anche al Centro Trasfusionale che fa tantissimo per tutti i donatori i quali silenziosamente, tutti i giorni, fanno un’opera meravigliosa”.
Cristina Coletti. “Il Giardino dei Donatori” si può sintetizzare con la parola gratitudine, che è la nostra, come Amministrazione, nei confronti di Avis per la ricchezza sociale che porta al territorio, ma è anche quella di Avis nei confronti di coloro che scelgono di fare del bene, a cui verrà dedicato un albero. Un plauso anche alle Aziende Sanitarie Ferraresi e alla sua direttrice generale Monica Calamai per l’attenzione costante, che permette di tenere salda quella sinergia con Amministrazione Comunale e componenti sociali che sta portando a compimento tante iniziative volte a creare benessere agli utenti delle strutture sanitarie, e più in generale a tutti i cittadini. Estendo i ringraziamenti anche a Coldiretti per confermarsi una realtà in cui è forte la vocazione sociale”.
Stefano Giatti. “Porto i saluti del dirigente Massimiliano Urbinati, sono uno stretto collaboratore del dirigente. Per il nostro questo progetto è molto importante, non solo per la partecipazione della nostra classe 2° C. Le persone spesso identificano solo con la parola “Agricoltura” il nostro istituto: in realtà Il Vergani Navarra si occupa anche di ambiente. I ragazzi che sono qui oggi hanno l’occasione di mettere in pratica diverse nozioni e sono protagonisti di una parte importante di questo progetto che da loro ulteriore motivo di appassionarsi a quello che studiano”.
Dopo i saluti da parte di Claudio Minguzzi e Lara Borghi (LyondellBasell e Yara, sponsor che collaborano attivamente al progetto), ha preso la parola Daniele Zappi che ha illustrato il progetto per conto dell’Azienda S. Anna.
Monica Calamai. “Grazie alla rete creata dalle istituzioni e dalle associazioni del nostro territorio si possono creare le basi per migliorare il benessere e l’offerta di cura rivolte ai cittadini. Questo progetto si inserisce perfettamente all’interno dell’umanizzazione dei percorsi di cura, in un’ottica di concetto “one health” inteso come approccio alla salute a largo spettro. Negli ultimi anni si sta rivoluzionando quello che è il modo di concepire gli ospedali, passando da un’ottica di cura ad un concetto di benessere generale del paziente, che passa non solo dalla cura della patologia ma anche dalla “bellezza” dei luoghi di cura che lo circondano. Quindi ringrazio tutti i partecipanti e sono molto contenta che l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara sia stata scelta per ospitare questo progetto”.
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