di Giovanni Iannucci
L’“Unione di Centro”, il partito nato nel 2002 dalla fusione fra Centro Cristiano Democratico, Cristiani Democratici Uniti e Democrazia Europea, a seguito dei continui cambiamenti e peregrinazioni in cerca di una nuova casa del gruppo politico reduce dalla scomparsa della Democrazia Cristiana durante Tangentopoli, negli anni ’90 dello scorso secolo, ritornerà a presentarsi alle elezioni amministrative di Ferrara alla prossima tornata del 2024 come Unione di Centro per Alan Fabbri.
Notizia degna di nota perché tale formazione politica non figurava nelle schede elettorali locali dal lontano 2009 ed ora, con l’autorevole presenza del segretario nazionale Lorenzo Cesa e le attività sul territorio di Riccardo Bizzarri, Ciriaco Minichiello, Marco Mantoan, Linda Genesini e Stefania Borghetto, i centristi torneranno anche nella città estense.
Riccardo Bizzarri, manifestando il proprio entusiasmo per questa avventura, ha raccontato il fatto che “il partito è nato in un garage (ed è inevitabile immaginare un paragone con la nascita di Amazon e quindi l’auspicio di uno straordinario successo)”. E ancora, a rimarcare un altro modello politico di successo, esplicitamente citato, l’imprenditore Bizzarri sembra collocare la sua ‘discesa in campo’ a quella di Berlusconi, imprenditore che pure non aveva mai svolto attività politica prima di diventare presidente del consiglio, entrambi accomunati, come il Milan, a Sacchi, straordinario allenatore che, analogamente, non aveva mai giocato a calcio prima: “Io ho sempre ascoltato le idee di tutti – afferma Bizzarri – anche quelle più astruse. E ho dei giocatori fortissimi con me. Non sono forte a giocare, ma sono un grande allenatore”.
L’onorevole Lorenzo Cesa ha sottolineato quanto sia “fondamentale” per la città di Ferrara questa ripartenza, ricollegandosi a quelle radici antiche cui si accennava: “L’identità cristiana è fondamentale, noi ci teniamo tantissimo a sottolineare l’importanza del termine democristiano. Per noi bisogna rimettere al centro della politica la persona, il singolo, l’idea che chiunque può dare il proprio contributo per migliorare la situazione”. Le parole chiave usate da Cesa sono state competenza, concretezza e responsabilità, “senza le quali non è possibile arrivare in Parlamento”.
Linda Genesini, vicepresidente di un’associazione di volontari ha fatto leva sul tema dell’ascolto dicendo “noi siamo pronti ad ascoltare e ad ascoltarvi, ben diverso da sentire”. L’avvocato Ciriaco Minichiello, con tre anni di esperienza nel Consiglio comunale, non ha nascosto la propria emozione per la nascita di questa nuova realtà: “Sono due anni che con Riccardo cerchiamo di portare avanti insieme questo progetto, di circondarci di persone leali e affidabili. Se non sei serio stai a casa a fare altro, vai a pescare”. Marco Mantoan, inoltre, si è autodefinito un vero e proprio neofita della politica: “Oggi è come il mio primo giorno di scuola, non so il perché lo stia facendo”, spiega, ma in realtà poi chiarisce l’obiettivo che in mente: “Vogliamo portare a Ferrara un qualcosa di più, dobbiamo essere un gruppo di persone con idee da portare avanti perché da soli non si va mai lontano”.
L’avvocato Stefania Borghetto ha spiegato di averci messo molto poco a prendere parte al progetto: “Non ci ho pensato cinque secondi, sono molto felice di poter rappresentare questo simbolo e spero di poter dare con la mia professione il mio contributo”.
Le elezioni amministrative del 2024 si avvicinano e i contendenti iniziano a scaldare i motori. Così anche la rinnovata Unione di Centro per Alan Fabbri aspira a svolgere un proprio ruolo, con l’intenzione di riconquistare uno spazio che mancava da quattordici anni.
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