Eventi e cultura
23 Novembre 2023
Riapertura a 11 anni dalla chiusura causata dal sisma. In mostra la più grande concentrazione al mondo di opere del Guercino

A Cento rinasce la Pinacoteca il Guercino

di Redazione | 4 min

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Cento. Risale al 1591 a Cento l’arrivo, nella Chiesa dei Cappuccini, della grande pala d’altare de La Sacra Famiglia con San Francesco e due donatori di Ludovico Carracci. Sempre a Cento nello stesso anno, esattamente il 2 febbraio, nasce Giovanni Francesco Barbieri detto Il Guercino.

E lo immaginiamo, fin da bambino, contemplare la tela, riconosciuta come uno delle più rappresentative del maturo Carracci, ammirarla a tal punto da chiamarla affettuosamente “Carraccina”, un gioco di parole che rimanda al dialettale “cara zinna”, ovvero “cara balia”. Ludovico Carracci fu da subito per Guercino esempio, maestro e “nutrimento artistico”, pur non avendone frequentato la scuola. Non è quindi un caso che sia proprio l’opera di Carracci ad aprire idealmente il percorso espositivo dedicato a Guercino della Pinacoteca Civica, che riapre completamente rinnovata a undici dal sisma che la danneggiò gravemente.

Uno sfondo che riprende i colori campionati direttamente dalle opere del maestro fa risaltare le 16 pale d’altare e quadri, i 20 affreschi staccati e gli 11 disegni del Guercino, insieme a tante altre opere dei suoi allievi e seguaci (prevalentemente centesi e in buona parte imparentati col pittore) e di artisti di pregio come Scarsellino, Guido Reni, Ludovico Carracci, Matteo Loves, ritornati dopo essere stati custoditi nel centro di raccolta di Sassuolo (Mo).

La Pinacoteca ospita la concentrazione maggiore al mondo delle opere dell’artista seicentesco, tra cui capolavori come La cattedra di San PietroCristo risorto appare alla Madre, La Madonna con Bambino benedicente, e anche grazie ai prestiti di due importanti realtà come la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento (nove opere, tra cui il primo affresco realizzato dal giovane Guercino, che raffigura la Madonna di Reggio, ovvero la Madonna della Ghiara) e Credem Banca (sei opere, tra cui il Matrimonio mistico di Santa Caterina, capolavoro giovanile del pittore centese).

Dalle opere riferibili agli anni tra il 1618 e il 1621 (“allora bulliva il pignattone” disse un maturo Guercino ricordando quell’epoca), alle prove più mature, dopo il definitivo trasferimento da Cento a Bologna, nel 1642, insieme a parenti, collaboratori e allievi, seguiamo l’evolversi della sua pittura. Lo “sbattimento di luci e ombre”, i contrasti chiaroscurali della “gran macchia” giovanile (così i suoi contemporanei definivano la grande abilità del maestro nell’uso del colore), si attenuano in gesti più controllati, composizioni più classiche e serene che risentono dell’influenza di Guido Reni. Di quest’ultimo possiamo ammirare in mostra una originalissima opera, a lui attribuita di recente. si tratta di un olio su tela del 1605 che ritrae Rinaldo Corradini sul mulo, dono del 2003 di Sir Denis Mahon, il grande collezionista e storico dell’arte inglese a cui si deve la rinnovata fortuna del Guercino.

Oltre a Guercino la Pinacoteca ospita complessivamente oltre 120 opere tra pitture e sculture, 46 disegni e 20 affreschi staccati. Tra queste ricordiamo la splendida “Natura morta con paramenti vescovili e argenti” del fratello di Guercino, Paolo Antonio, specializzato in quel genere pittorico e conservata dagli eredi del Guercino fino alla chiusura definitiva della bottega, nel 1719, dopo la morte di Benedetto Gennari, nipote del maestro centese.

Nella nuova Pinacoteca non troviamo solo Guercino e i suoi allievi. Ricordiamo ad esempio il centese Marcello Provenzali (1573-1639), grande mosaicista (suoi i mosaici della Cupola di San Pietro a Roma) di cui possiamo ammirare un’opera giovanile. Il Settecento sarà per Cento un periodo di particolare fioritura, che ebbe il suo culmine nel 1754 nella bolla con cui papa Benedetto XIV Lambertini elevò la “terra di Cento” a “Città”. Nel XIX secolo Cento darà i natali a un altro artista di fama nazionale, Stefano Galletti (1832-1905): suo il monumento al Guercino a Cento, a Savonarola a Ferrara e quello a Cavour a Roma. In mostra possiamo ammirare diverse sue sculture, tra cui il celebre Putto che preme col piede destro un otre. C’è anche un autoritratto di Ada Mangilli (1862-1935), artista centese che ottenne una buona affermazione in ambito nazionale.

Il percorso espositivo termina con due interventi di artisti contemporanei: Ritual, opera pittorica dell’artista Giacomo Modolo esito della sua residenza nel comune ferrarese, e il Ritratto in due tempi di Nicola Samorì, che trae ispirazione da un opera del Guercino, il Ritratto di Frate Cappuccino, esposto in Pinacoteca, e dal Ritratto di Alessandro Tassoni di Simone Cantarini (1612-1648), in prestito per l’occasione al Museo.
Il percorso scientifico ed espositivo della Pinacoteca, a cura dell’Ufficio Cultura del Comune di Cento, è stato curato in particolare da 
Lorenzo Lorenzini, direttore, ed Elena Bastelli.Il catalogo della Pinacoteca, a cura di Lorenzo Lorenzini (Silvana Editoriale) è disponibile nel bookshop.

La riapertura della Pinacoteca avviene al termine di un cantiere durato due anni. I lavori, affidati dal Comune allo studio bolognese Open Project, sono stati resi possibili grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso un finanziamento del Commissario delegato per la ricostruzione pari a 2milioni e 955mila euro, a cui si è aggiunto un contributo ministeriale di 989mila euro ottenuto tramite il Fondo Cultura 2021 che ha permesso di realizzare l’allestimento museale e la nuova immagine del museo.

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