La necessità di riqualificare una zona degradata come via del Lavoro da una parte, i dubbi sull’opportunità di costruire l’ennesimo supermercato a Ferrara dall’altra, nella fattispecie una struttura di 1500 metri quadri con annesso parcheggio. Si è giocata su questa contrapposizione, in Consiglio comunale, la discussione sulla pratica di autorizzazione al permesso di costruire in deroga “per pubblica utilità” alle norme del Rue vigente.
Va subito detto che la delibera è stata approvata con 16 voti favorevoli e 12 contrari (fra cui anche quelli di parte della maggioranza), quindi il supermercato in via del Lavoro si farà, con annessi e connessi.
Come illustrato dall’assessore con delega all’Urbanistica Nicola Lodi, la richiesta al Comune arriva dalla Esperia Real Estate srl e si tratterà di un supermercato a marchio Famila, richiesta che viene vista dallo stesso Lodi come “un’operazione di buon senso e con un progetto ambizioso”, in quanto “parliamo di un’area di 45mila metri cubi e superficie di 6400 metri quadri che è totalmente degradata, in totale abbandono, nella quale verranno anche impiantati alberi, modificata la viabilità e aumentata la sicurezza grazie all’installazione di luci e telecamere”. Un’operazione che consentirebbe di “restituire alla città un’area che da 30 anni è oggetto di degrado”.
Le prime perplessità arrivano da Tommaso Mantovani (M5S) che mette in guardia sulla parte ‘ambientale’, avendo riscontrato un “saldo negativo” tra alberi presenti che verrebbero eliminati (“ne ho contati 85”) e quelli presenti nel progetto (“Meno della metà”), ma soprattutto per aver notato che nello stesso progetto si prevede un’area verde di appena 64 metri quadri. Il gruppo Ferrara Nostra, che ricordiamo nel recente passato si era opposto al progetto Feris e alla relativa realizzazione di un grosso centro commerciale a ridosso delle Mura, ha invece difeso, attraverso le parole della consigliera Francesca Savini, la realizzazione del nuovo Famila in quanto “nonostante siamo sempre stati restii a pensare che le riqualificazioni possano avvenire tramite nuovi spazi commerciali, tuttavia non bisogna partire da preconcetti perché ogni delibera va inquadrata in un’area e in un ambito da analizzare, e in questo caso riteniamo che sia sufficiente fare una passeggiata per rendersi conto che quella è una zona che ha fortemente bisogno di riqualificazione”, trattandosi di una “zona completamente degradata, distrutta, un buco nero”. Per Savini, pertanto, la costruzione di un nuovo supermercato è “occasione da cogliere” al volo, pur chiedendo rassicurazioni all’Amministrazione sull’area che verrà ceduta al Comune in via Gramicia a compensazione affinché “sia veramente messa a disposizione dei cittadini come verde pubblico”.
Le perplessità, oltre che dal M5S, arrivano però anche dal Pd, da Azione Civica e dalla stessa maggioranza con Fratelli d’Italia. Roberta Fusari (Azione Civica) eccepisce sulla mancanza di una visione generale sul ‘quadrante’ della città in questione: “Nessuno discute che via del Lavoro debba essere riqualificata, la cosa che manca però è un ‘piano’: non il Pug, che ancora non c’è, ma un piano di dettaglio (i piani particolareggiati di una volta), un ‘disegno’ di quell’area che spieghi il senso dell’operzione, perché va bene riqualificare un pezzo alla volta ma manca un quadro complessivo di cosa si vuole fare nell’intera area”. Per Federico Soffritti (FdI), pur “riconoscendo che l’attuale giunta è ingessata dalle scelte della precedente Amministrazione che ha autorizzato troppe superfici commerciali”, questa di via del Lavoro “non mi convince e prima di decidere si sarebbe dovuto attendere l’esito dello studio sul commercio che è stato votato all’unanimità proprio da questo Consiglio”, ma soprattutto sottolinea come “la presenza copiosa di superfici commerciali a Ferrara è il doppio rispetto a quella di altre province della nostra regione”. Davide Nanni, nell’annunciare il suo voto contrario, ha sottolineato come sia “opportuno riflettere sulla destinazione commerciale di quella zona della città”, oggi già interessata da numerose superfici di vendita, e su “quella parte del mondo economico, fatta di negozi e piccole attività, che chiede un ripensamento rispetto a questa tipologia di interventi”. Più o meno le stesse considerazioni di Ilaria Baraldi (Pd) che aggiunge il tema del lavoro: “Parliamo di una zona già circondata da supermercati e abbiamo già visto che ogni volta che se ne apre uno nuovo quelli già presenti iniziano a lavorare meno, con spostamento di lavoratori da una parte all’altra e quindi senza creazione di posti”.
Nicola Lodi ha provato a giustificare la realizzazione di un nuovo supermercato riportando come dato che “in Emilia-Romagna Ferrara ha dietro sé solo Ravenna quanto a superfici di vendita, mentre tutti gli altri capoluoghi di provincia sono davanti a noi ijn termini di quantità”. Peccato però, come ha precisato poi la replica di Dario Maresca (Pd), che “tale dato vada letto in rapporto al numero di abitanti ed è chiaro che città più popolose della nostra abbiano più superifici di vendita”.
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