Per una società possono parlare risultati, numeri, ma a volte fanno più effetto le storie delle persone con i loro valori. Il Cus Ferrara da sempre è fatto da persone con le loro storie che vanno giustamente esaltate e portate alla ribalta, quindi ben venga il Galà di domenica 3 dicembre, un evento organizzato dal Cus per il Cus, con la regia di Ideasfera e con oltre 200 persone attese nelle sale dell’Imbarcadero del Castello Estense. L’idea dell’evento è partita dalla sezione Golf e ampliata poi dai vertici societari per unire le realtà che lo animano, esaltare il concetto di team e ringraziare nel contempo per il loro sacrificio declinabile in vari ambiti, i tantissimi volontari che vi operano.
Il Cus è un insieme di relazioni, capacità, volontà, che tutte assieme muovono una macchina non indifferente. Ci sono persone “storiche”, al Cus da 50 anni nella sezione rugby, prima come giocatori, poi tecnici e dirigenti, Franco Parigi tecnico della sezione atletica sta in pista da 40 anni insegnando con immutata passione, ma ci sono colonne societarie anche dietro la scrivania. Tralasciando il presidente Tosi, Maria Rita Carion, storica impiegata, soffierà sulle 40 candeline giusto la sera della festa.
Come è stato fatto in occasione dei 50 anni societari, ci sarebbe da scrivere un libro. Non si può ignorare l’impresa prima umana poi sportiva di due triatleti che hanno sconfitto prima una malattia terribile e poi la fatica, qualificandosi per i campionati Mondiali di Ironman e portando a termine la gara con crono di rilievo. Così come non si può non sottolineare che nel canottaggio cussino ci sono campioni mondiali, medagliati europei e ovviamente tricolori. Titoli frutto di tanto lavoro e sacrificio, di sedute prima e dopo la scuola. Di albe viste dal Volano ripassando mentalmente la lezione per l’interrogazione.
Il tennis è partito quasi dal nulla negli anni ’80 e oggi – oltre ad aver sfornato campioncini qualcuno arrivato in Atp – schiera un numero incredibile di squadre nei campionati federali giovanili, grazie al lavoro dei tecnici e ad uno sponsor appassionato che non fa mancare il proprio sostegno. Con i giovani lavora anche il nuoto che ha portato una atleta in nazionale.
A guidare sul tatami i giovani judoisti del Cus c’è un atleta dal curriculum pazzesco. Eric De La Paz inizia la pratica alla scuola cubana nel 1979 e nel 1983 va in nazionale giovanile: in quegli anni diventa vice campione Panamericano e dei Giochi Olimpici Giovanili. Sarà capitano per tre anni della nazionale. Dal 1990, coi grandi, conquista oro, argento e bronzo nel torneo internazionale “Josè Ramon Rodrigues”, il 4º posto al campionato del mondo a squadre, diventa due volte vice campione Panamericano in Cile ed Argentina. Cinque volte campione assoluto nazionale di Cuba, arrivato in Italia, nel 2003 è 3º ai campionati Italiani assoluti e 2º agli italiani a squadre. Medagliato a europei e mondiali master.
Lavorare rivolti verso l’inclusività è la mission della sezione sollevamento pesi che oltre a portare sul podio tricolore assoluto Luce Gamanji ha in Azzurra Bovina una giovane campionessa di parapowerlifting cui si prospetta un futuro ricco di soddisfazioni. Parla la stessa lingua la sezione golf, che fra le molteplici attività è promotrice da alcuni anni di “Golf together” progetto nato quale valido supporto per un percorso di integrazione ed inclusione sociale attraverso la pratica sportiva, per le persone con diverse abilità, nel quale si impegnano con passione gli istruttori del club.
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