Attualità
11 Novembre 2023
Greco Filt-Cgil: "Devono tronare a essere un numero adeguato per consentire alle persone di viaggiare in tranquillità e sicurezza"

Sciopero Tper. Gli autisti: “I nostri disagi: mole lavoro, stipendi e carovita”

di Redazione | 3 min

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Chiedono salari migliori, più assunzioni, turni di lavoro meno stressanti. Sono gli autisti apprendisti di Tper che si sono ritrovati a presidiare l’ingresso della sede aziendale a Ferrara durante le 4 ore di sciopero del 10 novembre al quale hanno aderito per circa l’80% nel ferrarese. “Siamo in sciopero – dice Luca Greco della Filt Cgil – anche per provare a far capire alla città che il trasporto pubblico è un diritto esattamente come la sanità e per poterlo avere c’è bisogno di assunzione di personale perché il capitale umano, gli autisti, ma anche gli operai, gli amministrativi devono tronare a essere un numero adeguato per consentire alle persone di viaggiare in tranquillità e sicurezza”.

Tranquillità minata da condizioni di lavoro che denuncia Gianluca Andreotti (Fit Cisl) spiegando “il disagio che hanno i lavoratori con turni di lavoro pesanti, straordinari, saltati riposi, per riuscire a dare un servizio alla cittadinanza. I lavoratori non ne possono più”. Per questo si chiedono “salari migliori” soprattutto “per i nuovi assunti” spiega Angelo Centonze della Faisa Cisal. “Per quanto riguarda gli apprendisti – conferma Fabio Militello Uil Trasporti – la situazione economica è un peso molto importante che condiziona noi lavoratori che per 36 mesi (durata dell’apprendistato, ndr) dobbiamo vivere con questo carovita e stipendi veramente molto bassi”. Tra affitto, spesa, famiglia e chi viene da fuori, protestano con l’intento di farsi “sentire dall’azienda e far capire i nostri disagi: mole lavoro, stipendi e carovita”.

“Abbiamo 39 ore di guida complessiva – ci dice Michele Liberato, apprendista e delegato Fit Cgil – ma 15 ore di nastro massimo lavorativo giornaliero”. In una giornata guidano per 6.20 ore, massimo 9, ma tra una guida e l’altra ci sono momenti buchi che possono portare l’impegno giornaliero anche a 13\15 ore, quello che viene appunto chiamato nastro. Infatti non possono, per legge guidare più di 4.30 h consecutive.

L’impegno giornaliero può quindi coprire fasce orarie molto ampie con pause anche di 4 ore che “per chi viene da fuori città sono difficili da gestire”. “Il problema principale – ci dice però Liberato – per noi è accesso al credito perché con l’apprendistato ci chiudono le porte in faccia. Io oggi ho mutuo e faccio l’università perché voglio crescere”. Un mutuo che però si riesce a ottenere solo con l’aiuto di persone terze, la moglie o i genitori, “abbiamo bisogno di garanzie perché non vogliamo gravare sulle spalle di nessuno”.

Non a caso molti apprendisti cercano lavoro nel sud Italia dove il costo della vita può essere inferiore ma “c’è anche chi è andato via senza avere un qualcosa giù, stanchi di questa situazione sono scappati via. Noi dobbiamo dare un futuro a chi lavora qui”.

Anche gli autisti di lungo corso chiedono però maggiori garanzie, Chiapatti Luca “autista in quest’azienda da 22 anni tornato alla guida da un paio di anni”. “Il mondo lavorativo – dice ai taccuini di estense.com – è cambiato totalmente per cui le aziende dovrebbero fare qualcosa di diverso”, è aumentato il traffico, ci sono “nastri sempre più lunghi, turni di riposo inferiori, per fare 6.20 ore devo stare in giro 13 ore”. Ma non solo perché, aggiunge, “se voglio chiedere un giorno di ferie dobbiamo farlo 60 giorni prima svegliandomi prima di mezzanotte per poter far richiesta un secondo dopo le 00 così sono il primo. Ma non è detto che mi venga concesso, lo imparo 48 ore prima”. “Lo chiedi – rimarca – 60 giorni prima e lo impari 48 ore prima” .

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