“Fellini era il classico regista che non aveva voluto imparare la lezione del cinema russo e della sua, cosiddetta, ‘sceneggiatura d’acciaio’. La sua era una sceneggiatura continuamente in divenire. Con lui bisognava farsi trovare continuamente pronti, con alternative, lavorando anche di notte. Lui, pazientemente, attendeva la predisposizione delle scene e dei costumi, come da sue indicazioni. Questo essere sempre pronti al cambiamento mi ha insegnato tantissimo. Il cinema, in particolare con Fellini, era bello perché dovevi inventare sempre nuove soluzioni a sempre nuovi problemi. E per farlo la fantasia era una componente essenziale”.
Lo scenografo, pittore e cartellonista ferrarese Emanuele Taglietti ricorda così Federico Fellini, il grande regista scomparso esattamente 30 anni fa (era il 31 ottobre 1993) con cui lavorò come assistente scenografo di “Giulietta degli spiriti” (1965) e de “Il viaggio di Mastorna”, definito da Vincenzo Mollica “il film non realizzato (a causa di contrattempi e dissidi con la produzione, ndr) più famoso della storia del cinema”. Il padre di Taglietti, Otello, lavorò anche a Otto e mezzo, come pittore di scena. Emanuele Taglietti ha recentemente realizzato due omaggi a Fellini. Entrambi riprendono le scenografie proprio de “Il viaggio di Mastorna”. In una quella definitiva, con l’aereo atterrato in emergenza da cui sarebbe dovuto scendere Marcello Mastroianni, nell’altro l’idea iniziale: un treno a quattro piani che avrebbe dovuto percorrere alcuni luoghi d’Europa, tra sogno e realtà: la Cattedrale di Colonia, la basilica di Sant’Andrea della Valle e la Scuola Grande di San Marco a Venezia. Taglietti racconta che le prime lettere di Mastorna si riferirebbero proprio a Mastroianni: “Il film era in forse per i noti dissidi con la produzione, sapevamo che Fellini voleva a tutti i costi Mastroianni, così a qualcuno venne l’idea di coniare la parola Mas-torna”.
Oggi (martedì 31 ottobre) di Fellini si celebrano i 30 anni dalla scomparsa. Pochi mesi prima, a fine agosto di quell’anno, il 1993, il celebre regista veniva ricoverato proprio nella città estense, all’ospedale San Giorgio, dopo l’ictus ischemico che lo aveva parzialmente paralizzato.
Fu Michelangelo Antonioni a suggerire a Fellini la struttura sanitaria ferrarese, dove lui stesso era stato ricoverato anni prima.
In ospedale Fellini realizzò diversi disegni, anche a carattere satirico.
Da qualche tempo, inoltre, l’artista e videomaker ferrarese, Andrea Forlani, ha reso disponibile un filmato ‘ferrarese’, che era inedito, di Federico Fellini: un frammento di pellicola del tipo Super 8 nel quale si vede Fellini passeggiare per New York, lungo la Quinta Strada, nel centro del distretto di Manhattan. Il filmato è del 1969, anno in cui Fellini – proprio negli Stati Uniti – ha registrato il documentario televisivo Block-notes di un regista, poi trasmesso nella serie Nbc Experiment in Television, con alcuni backstage e provini, alternati da piccoli sketch.
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