Argenta
29 Ottobre 2023
L’8 settembre 1943, infatti, prestava servizio militare presso il 114° reggimento fanteria di stanza a Catanzaro dove rimase alle dipendenze degli Alleati fino al 12 febbraio del 1944, data in cui fu arruolato nell’Arma dei carabinieri

Compie 102 anni Primo Musacchi. Fu carabiniere nell’Italia del dopo armistizio

di Redazione | 2 min

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Argenta. Nella tarda mattinata di sabato 28 ottobre, il carabiniere in congedo Primo Musacchi ha festeggiato il ragguardevole traguardo dei 102 anni in un ristorante di Argenta, circondato dall’affetto dei suoi familiari, incarnando di fatto quel “Nei secoli fedele” che è il motto dell’Arma.

Nato nel 1921 proprio ad Argenta, ha vissuto da carabiniere un tratto molto significativo della storia d’Italia. L’8 settembre 1943, infatti, prestava servizio militare presso il 114° reggimento fanteria di stanza a Catanzaro dove rimase alle dipendenze degli Alleati fino al 12 febbraio del 1944, data in cui fu arruolato nell’Arma dei carabinieri e inviato al battaglione Allievi carabinieri di Andria. Il 29 maggio 1944, promosso carabiniere, è stato destinato alla stazione Tribunali di Napoli dove rimase per circa due mesi e nel luglio dello stesso anno venne mobilitato e aggregato ad una sezione al seguito della 4^ Armata Americana fino a Livorno, dove giunse il 14 ottobre del 1944.

Verso la metà del mese di novembre 1944 venne smobilitato e assegnato alla stazione Carabinieri di Pisa Porta Mare dove rimase fino al mese di novembre 1945 quando fu posto in congedo. Nella vita ha poi svolto il lavoro di “capo cantiere edile” per una società privata ma è rimasto sempre intimamente legato all’Arma dei carabinieri e ai suoi valori per i quali Primo Musacchi aveva deciso di arruolarsi.

Il comandante interinale della compagnia di Portomaggiore, capitano Antonio Muzi, accompagnato dal comandante della stazione di Argenta, luogotenente Maurizio Fasulo, ha portato all’ultracentenario il personale saluto del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, che gli ha espressamente inviato una lettera di auguri con la riproduzione in cristallo della mitica “Lucerna” dei carabinieri.

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