Cronaca
24 Ottobre 2023
Il noto personaggio televisivo andrà davanti al gup di Velletri. I fatti risalgono al settembre 2020

Offese i poliziotti che uccisero Aldrovandi, Chef Rubio a processo

di Redazione | 2 min

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Avrebbe offeso le forze dell’ordine in un tweet e per questo si presenterà a dicembre davanti al giudice dell’udienza preliminare di Velletri.

Il procedimento riguarda Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, che andrà davanti al gup per il reato di diffamazione ai danni della Polizia di Stato per un tweet, che risale al settembre del 2020, sulla vicenda di Federico Aldrovandi, il 18enne morto a Ferrara il 25 settembre 2005 a seguito di un intervento di polizia.

Il cuoco, noto per anche trasmissioni televisive, è accusato di avere commentato la vicenda di Aldrovandi sostenendo che alcuni cassonetti dell’immondizia erano stati posizionati proprio nel luogo dove morì, nel punto in cui è stata collocata una lapide a ricordo.

Nel tweet in questione lo chef, rivolgendosi al Comune di Ferrara, scrisse: “Caro Comune di Ferrara anche se avete messo l’installazione ‘la Monnezza’ proprio a denunciare che chi uccise un ragazzino inerme, furono 4 maiali della
@Poliziadistato di Ferrara (@sindacato-Sap ancora in servizio) potreste far spostare i cassonetti? Grazie #Aldrovive#Ovunque”.

Nel procedimento, che è stato trasferito per competenza alla procura laziale, si è costituito parte civile il Sindacato autonomo di polizia (Sap) nella persona del segretario generale Stefano Paoloni e rappresentati in giudizio dell’avvocato Valter Biscotti.

La difesa di Rubio si era opposto alla costituzione di parte civile, ma il giudice ha rigettato l’eccezione di parte ritenendo legittimato il rappresentante del Sap e ha riconsegnato al pm il fascicolo per emendare la data dell’ipotesi di reato. su richiesta del pm di un termine per adempiere a questa incombenza, il giudice ha rinviato le parti al 4 dicembre.

Sarà nostro compito tutelare l’onorabilità del Sap e di tutti i suoi associati” ha affermato il segretario generale Stefano Paoloni, esprimendo “grande soddisfazione per il fatto che il giudice ci abbia riconosciuto parte civile”.

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