Eventi e cultura
23 Ottobre 2023
Il celebre scrittore torinese nella città estense in un evento organizzato dalla startup Journhey. Oltre 200 persone a Terraviva

Gianluca Gotto a Ferrara, è sold-out in ventiquattr’ore

di Redazione | 3 min

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Cinque bestsellers, oltre 150mila copie vendute, 352mila followers e un numero indefinito di viaggi in giro per il mondo. Ma non saranno certo cifre di questo genere ad essere sufficienti per descrivere ciò che è capace di trasmettere Gianluca Gotto, che sabato pomeriggio ha riempito con più di duecento persone – il numero massimo consentito – l’area verde dell’associazione Nuova Terraviva, in un evento che ha raggiunto il sold-out a 24 ore dalla sua organizzazione.

Del resto, “a definire chi siamo non sono le etichette che riceviamo inevitabilmente attraverso il contesto che ci circonda”, come ha spesso affermato il celebre scrittore torinese, che parla al suo pubblico con l’aria di chi non è stato scalfito dalla fama e dalla notorietà. “Dimmi chi sei, senza poter dire il tuo nome, il tuo cognome, la tua provenienza, né il tuo lavoro”: una domanda ficcante che lui stesso aveva recentemente posto al pubblico del Marketers World a Rimini pochi giorni fa, e che si è sentito rivolgere come quesito di apertura da Silvia Malacarne, conduttrice dell’evento ferrarese.

E allora la risposta non può che comprendere, oltre a quello per la scrittura, l’amore per il viaggio, che accompagna la vita di Gianluca fin dall’età di vent’anni, prima ancora che diventasse nomade digitale, che aprisse il suo blog personale, e che iniziasse a scrivere il suo primo libro, proprio quello che racconta la sua storia, una storia fatta di scelte anticonvenzionali che ha tracciato le sue ‘coordinate della felicità’, come dichiara il titolo.

L’evento, non a caso, è stato infatti organizzato da Journhey, startup cofondata dal ferrarese Tommaso Panzavolta con l’intento di creare una community di viaggiatori che condividesse la propria esperienza su una piattaforma online, e che parlasse al mondo anche “attraverso chi ha fatto del viaggio uno stile di vita, e della vita un viaggio”. Perché in effetti, come afferma Gotto, “la meta non è la destinazione, ma il viaggio stesso”.

È solo una delle tante illuminanti metafore della vita che il celebre guru ha riassunto nel suo ultimo libro, ‘Profondo come il mare, leggero come il cielo’, in cui declina in otto passaggi come l’approccio buddista abbia cambiato profondamente la sua vita e il modo in cui affrontarla. Del resto, l’ansia è una delle principali eredità del razionalismo occidentale, assieme agli schemi mentali consolidati nei secoli che spesso dettano le nostre scelte di vita, anche se non le sentiamo realmente ‘nostre’.

Viene per esempio sfatato clamorosamente il mito del multitasking, che nella nostra frenetica quotidianità è visto come un plusvalore, quando “è scientificamente provato che non siamo biologicamente predisposti per fare più di una cosa per volta, motivo per cui spesso accade che facciamo mille cose, ma non ne portiamo realmente a termine neanche una, ci sentiamo stressati senza aver nemmeno raggiunto i risultati sperati, e ancor peggio passano gli anni e abbiamo la sensazione che ci siano sfuggiti fra le dita”.

Per fermarsi, e fare chiarezza dentro di sé, infatti, “ci vuole coraggio” afferma Gotto, in una società ipercinetica dove tutti corrono ai mille all’ora, si viene bombardati di stimoli, e il successo è direttamente proporzionale al risultato, alla produttività e ai like. “Ma se raggiungiamo il successo e soffriamo d’insonnia, di attacchi di panico o di ansia, forse dovremmo rivedere i criteri che lo definiscono”.

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