Terre del Reno
21 Ottobre 2023
Parla il figlio del proprietario dell'agriturismo in cui è avvenuta la mattanza: "Intensità di riproduzione e sovrannumero hanno generato il caso. Avevo ipotizzato di portarli in parchi nazionali"

Strage di daini. “Avvisai di ridurre il numero di esemplari, ma non venni ascoltato”

di Davide Soattin | 2 min

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Terre del Reno. Parla di “strage annunciata” e di “errore umano” Alex Soncini, figlio del proprietario dell’agriturismo di Mirabello, nel territorio di Terre del Reno dove, nel pomeriggio di giovedì 19 ottobre, è avvenuta la mattanza di daini.

Da lui è partita la segnalazione ai carabinieri forestali di quanto accaduto. Un fatto – dice a Estense.com – che da tempo si temeva potesse realizzarsi, imputabile a due fattori in particolare, vale a dire il periodo del calore, l’intensità di riproduzione e il sovrannumero di elementi all’interno del branco “che hanno portato a una situazione di caos e di rabbia, come purtroppo dimostra quello che è successo”.

“Ho sempre seguito l’azienda di famiglia con amore e oggi sto soffrendo per quello che ieri (giovedì) hanno visto i miei occhi” spiega il figlio. “Si sapeva che dovevamo ridurre il numero di bestie – aggiunge – e, a suo tempo, lo dissi anche a mio padre. Ne venni a conoscenza di questa esigenza dopo confronti con professionisti che avevano già precedentemente operato per lo smistamento dei branchi”.

Prosegue: “In quella circostanza mi diedero alcuni consigli, tra cui l’ipotesi di portare i nostri daini in parchi nazionali perché qui da noi stava crescendo in modo esponenziale il numero di bestie con tutti i rischi che ne sarebbero conseguiti. Ma purtroppo sono stato ignorato e oggi ci troviamo di fronte a questa strage, una tragedia”.

Il figlio del proprietario non ha parole, è disperato e non si dà pace per quello che è successo, pensando anche alla sofferenza di quegli animali: “Ho provato a salvaguardare la situazione, ma non ci sono purtroppo riuscito”.

Estense.com ha provato anche a rintracciare telefonicamente il titolare dell’agriturismo, senza però riuscirci.

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