Ferrara amica della celiachia è il motto che il consigliere di Ferrara Cambi Massimiliano Guerzoni vorrebbe far passare tra gli operatori, assieme a questa amministrazione “che già tanto si sta prodigando per mettere in pratica le buone prassi gluten free nell’ambito dell’offerta turistica e gastronomica della nostra città ma soprattutto nella mentalità e nella cultura imprenditoriale ferrarese”. Su sua proposta giovedì 26 ottobre la quarta commissione consiliare che si occupa di salute e istruzione (e di cui Guerzoni è membro), si riunirà congiuntamente alla seconda, inerente il turismo, per trattare il tema della celiachia, come d’accordo coi presidenti Tommaso Mantovani e Diletta D’Andrea, che la presiederà.
“Il programma della commissione congiunta informativa sulla celiachia è molto articolato e vi prenderanno parte assieme agli assessori Cristina Coletti, Angela Travagli e Matteo Fornasini, con deleghe rispettivamente per i temi di salute, commercio e turismo, numerosi esponenti provenienti dalle farmacie comunali e dal mondo medico specialistico, assieme a rappresentati di associazioni di categoria, soggetti organizzatori di eventi, della scuola e dell’AIC, l’associazione italiana celiaci: sarà un’occasione importantissima – spiega il civico – in cui potranno incontrarsi per la prima volta tutti i soggetti istituzionali, politici e associativi sia per trattare questo tema a tutto tondo, ciascuno per le proprie competenze, sia per riferire esperienze o ipotizzare assieme proposte per le nostra città. Ma ricordiamo che è una sessione pubblica: invitiamo a partecipare spontaneamente tutti i soggetti e i cittadini che possano essere interessati”.
Il prodotto senza glutine secondo il consigliere Guerzoni è oramai irrinunciabile per il successo di fiere, esercizi e laboratori artigiani, e parla per esperienza: “Ho tre celiaci in famiglia: so bene cosa significhi scegliere un locale che offra il gluten free, ma anche avere la certezza che gli addetti siano scrupolosi nella lavorazione sulla linea dedicata: il rischio contaminazioni ambientali o tra prodotti è altissimo – riprende Guerzoni – e su questo insistono molto le linee guida della Regione Emilia Romagna per la tutela della salute del cliente celiaco. Superficialità e disattenzione bastano a causare un danno potenzialmente gravissimo”. La parola ai medici, quindi, per spiegare la patologia, poi all’associazione AIC, agli esercenti e alla scuola alberghiera e a chi governa la città per farsi raccontare a che punto si è con la formazione e la diffusione di una cultura anche imprenditoriale del prodotto senza glutine.
“Ferrara con questa amministrazione – asserisce Guerzoni – ha fatto passi avanti, ma solo diffondendo capillarmente questa sensibilità si potrà avere una città amica della celiachia. I numeri parlano chiaro: chi investe con lungimiranza su questa fascia di clienti ne esce premiato, contando che l’1% della popolazione italiana è affetta da celiachia”. Il civico scandisce qualche numero per calare nella realtà ferrarese le potenzialità di questo settore. “Nel primo semestre di quest’anno Ferrara ha registrato quasi 313mila pernottamenti (tutta la provincia oltre 2 milioni e 300 mila, sono i dati della Regione): ipotizzando due pasti al giorno per quel 1%, significa un’erogazione di circa 70 pasti senza glutine al giorno solo in città, senza contare – conclude Guerzoni – che ovviamente anche chi accompagna l’avventore celiaco sono clienti e consumano portate tradizionali. In questo conteggio ipotetico non faccio rientrare né i normali consumi di ristorazione cittadina da parte dei residenti o degli studenti domiciliati, né tutto l’indotto che ricade su laboratori di panificazione, pasticcerie, gelaterie. Insomma a Ferrara c’è ancora ampio spazio di crescita per ristoranti e pizzerie che vogliano investire in questo settore”.
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