Eventi e cultura
8 Ottobre 2023

Se la coppia aperta diventa… quasi spalancata

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Karima omaggia Bacharach all’Abbazia di Pomposa

Venerdì 4 luglio alle ore 21:15, presso lo splendido Parco S. Guido Abate dell’Abbazia di Pomposa, a Codigoro, andrà in scena Karima Bacharach Forever, un concerto del XXV Emilia Romagna Festival in cui la cantante Karima omaggerà il grande Burt Bacharach

Gli eventi del fine settimana a Ferrara

Anche il primo fine settimana di luglio Ferrara propone un ricco calendario di eventi, tra musica, cinema all’aperto, mostre, mercati e appuntamenti nelle frazioni

Arti Teatro in residenza a Grisù

Factory Grisù presenta la nuova stagione di residenze artistiche, confermandosi come luogo di produzione e ricerca per le arti performative. Il programma si apre con il laboratorio "Il mio corpo è in guerra" di A.R.T.I. Teatro, con due sessioni in programma dal 9 al 13 Luglio e dal 17 al 21 settembre

di Federica Pezzoli

“Prima regola perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”. Questa potrebbe essere la morale di “Coppia aperta. Quasi spalancata” lo spettacolo di Franca Rame e Dario Fo che ha aperto, venerdì 6 ottobre, la stagione di prosa 2023-24 del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara.

Una favola tragicomica sulla coppia e il patriarcato, scritta negli anni Ottanta, ma ancora (purtroppo) attuale. In scena a Ferrara, fino a domenica 8 ottobre, il riallestimento con Chiara Francini e Alessandro Federico, diretti da Alessandro Tedeschi.

Sul palco c’è una coppia che scoppia. La vicenda di Antonia e dell’Ingegner Mambretti: lui, uomo narcisista, annoiato dalla vita coniugale, va alla ricerca di emozioni al di fuori del matrimonio. Lei si sente invisibile, trascurata, non più desiderata dal marito, che la considera anzi una madre che si stima e si rispetta.

Primo tabù infranto: quello borghese di far rimanere i problemi fra le mura domestiche. Letteralmente le pareti si aprono e Antonia e suo marito dialogano e si lamentano direttamente con il pubblico, inanellando gag che accostano finti tentativi di suicidio e di omicidio a mille recriminazioni urlate da parte di Antonia, tutte a carico del marito infedele. Lui, da vero ‘macho’ si difende e non lascia la moglie, anzi la convince a sperimentare la coppia aperta: efficace manipolatore, vorrebbe dimostrare che si può avere una vita sentimentale al di fuori della coppia e alla moglie chiede addirittura di essere complice e consigliera nelle sue relazioni extraconiugali.

Avviene però qualcosa, un “distacco”: Antonia smette di concepirsi come un’appendice del marito e inizia a riscoprirsi come un essere indipendente. Anche qui tanta ironia e intelligenza nel prendersi gioco degli stereotipi: il percorso di crescita e autodeterminazione è segnato dal cambio di guardaroba, della dieta e dal jogging. “Sia stramaledetto chi ha inventato il jogging!” grida Antonia, che però alla fine da moglie e madre torna a essere prima di tutto donna, con tanto di scarpe rosse con tacchi a spillo. Ed ecco che, quando nel cuore di Antonia arriva un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito rivela tutta la sua immaturità e frustrazione e crolla alle parole: “Forse ho trovato l’uomo giusto per me…”.

È a questo punto che il testo diventa veramente una celebrazione della donna e una rivendicazione dell’autonomia e della soggettività femminile nella società: il comportamento di lui arriva quasi alle estreme conseguenze di cui troppo spesso leggiamo le notizie, ma Antonia ora reagisce, lo deride e gli rinfaccia tutta la sua piccolezza. “Tu puoi cedermi, ma io non posso donarmi”: forse una delle definizioni più semplici ed efficaci del sistema patriarcale mai sentite.

Alla fine, dopo essersi presa la propria rivincita, come in ogni favola che si rispetti Antonia vive felice e contenta con il suo ‘atomico’ principe azzurro. In fondo in fondo di questo lieto fine le donne, o almeno alcune, non hanno ancora potuto o voluto liberarsi.

Chiara Francini è generosa nella sua interpretazione di Antonia, piena di brio e di energia, tanto disperata quanto autoironica e buffa, riesce a far sì che il pubblico non possa che essere completamente dalla sua parte. Alessandro Federico dà al suo personaggio le sfumature del maschio della commedia all’italiana ed è la perfetta metà della coppia, che riesce a mantenere un ritmo altissimo per tutta la durata dello spettacolo.

L’omaggio a Franca Rame era iniziato fin dalla mattina con “Com’è essere figlio di Dario Fo e Franca Rame”, con Jacopo Fo per la regia di Felice Cappa, una serie di racconti e ricordi per cercare di rispondere alla domanda “ Com’è esser figlio di Franca Rame e Dario Fo?”, e continua con “Mistero Buffo, parti femminili”, testo di Franca Rame e Dario Fo interpretato da Lucia Vasini.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com