Il 7% dei dipendenti di piazza Municipale si sente discriminato. È la fotografia per l’annualità 2021-2022 che viene restituita dall’indagine sul benessere organizzativo dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune di Ferrara, promosso dal Comitato Unico di Garanzia con la collaborazione di Unife-Dipartimento di Economia e Management e del Centro di Ricerca del Valore Pubblico.
Al momento, il documento non è ancora stato reso pubblico. Si attende solo l’approvazione da parte del Comune e la conseguente pubblicazione da parte dell’ente sull’albo pretorio.
Nel dettaglio, la situazione di disagio sul posto di lavoro è denunciata dal 5% degli uomini e da poco più del 6% delle donne che, stando alle risposte fornite durante l’indagine, dicono di sentirsi discriminati per il loro background formativo (16% circa) e le idee politiche o sindacali (14%). Molto meno frequenti, invece, le discriminazioni di genere (9% con prevalenza femminile) e quelle sull’aspetto fisico, sulle disabilità, sull’orientamento sessuale e sulla provenienza geografica, tutte inferiori al 4%.
Sempre collegato a questo aspetto, circa il 18% dei dipendenti ha dichiarato inoltre di essere stato vittima di episodi di mobbing, consistiti principalmente nel demansionamento formale o di fatto, nell’esclusione di autonomia decisionale, nell’isolamento, nell’estromissione dal flusso delle informazioni, in ingiustificate disparità di trattamento e in forme di controllo esasperato. L’11% invece ha risposto di essere stato oggetto di molestie, sotto forma di parole o comportamenti atti a ledere la dignità e a creare un clima negativo sul luogo di lavoro.
Diversamente, circa 7 lavoratori comunali su 10 (68%) hanno fatto sapere di non essere mai oggetto di mobbing così come una quota ancora maggiore (74%) dichiara di non aver subito alcun tipo di molestie nella propria esperienza lavorativa.
L’indagine si è soffermata anche sulle ore lavorative. A tal proposito, negli ultimi due anni, circa l’80% dei dipendenti del Comune di Ferrara ha svolto almeno un’ora di straordinario al mese, in media. Se si considera questo campione statistico, la maggioranza ha svolto un numero di ore mensili compreso tra 1 e 5. Circa l’11% del collettivo ha dichiarato però di effettuare oltre 20 ore di straordinario mensili (quindi almeno 5 a settimana), mentre la media generale è di circa 7 ore di straordinario al mese. In media emerge una differenza di circa due ore tra gli uomini (8,4) e le donne (6,3).
Infine, dati abbastanza positivi arrivano circa l’opinione dei dipendenti in relazione al rapporto con il loro superiore gerarchico. Per il 77% delle lavoratrici e dei lavoratori, il loro ‘capo’ ha considerato (abbastanza o molto) le loro capacità professionali nell’ambito dell’attività di servizio e a seguire le loro esigenze personali con oltre il 70% di risposte positive e il background formativo (due dipendenti su tre). Soltanto in un caso su due, le lavoratrici e i lavoratori ritengono che il loro superiore consideri (abbastanza o molto) le aspettative di crescita dei dipendenti; per rispondente su quattro, invece, queste aspettative non sono affatto considerate.
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