
(foto di Riccardo Giori)
Restano in carcere Mauro e Giuseppe Di Gaetano, padre e figlio, indagati per l’omicidio del 42enne Davide Buzzi e per quello tentato del 20enne Lorenzo Piccinini, durante la tragica colluttazione dello scorso 1° settembre al bar Big Town di via Bologna.
Così ha deciso, nella giornata di ieri (21 settembre), il tribunale del Riesame, rigettando la richiesta avanzata nella precedente udienza dai legali difensori dei due, gli avvocati Michele Ciaccia e Stefano Scafidi, che per loro avevano chiesto la misura dei domiciliari al posto della custodia nel carcere di via Arginone, a cui sono sottoposti – in isolamento e sotto stretta sorveglianza – da poche ore dopo il delitto.
Le motivazioni della decisione del tribunale saranno depositate entro 45 giorni.
Nei giorni scorsi, Natalino Buzzi, padre della vittima, attraverso un video-messaggio sui social, si era opposto a un eventuale uscita dalla cella dei Di Gaetano. “Ho letto sui giornali – aveva affermato – che i Di Gaetano hanno chiesto gli arresti domiciliari, ma non penso glieli daranno. Sarebbe qualcosa da pazzi“.
Nel mentre prosegue il lavoro degli inquirenti, coordinati dalla pm Barbara Cavallo. In ordine di tempo, l’ultima novità nell’inchiesta è quella relativa all’iscrizione nel registro degli indagati per il reato di tentata estorsione del 20enne Lorenzo Piccinini, che si trovava con Buzzi la sera in cui è entrato nel locale di via Bologna con una tanica di benzina, minacciando di dar fuoco al bar se non gli fossero stati consegnati 3mila euro come risarcimento per la morte del figliastro.
Per martedì 26 settembre, invece, è atteso l’arrivo dei Ris di Parma in città per il sopralluogo all’interno del bar Big Town, ancora oggi sotto sequestro. Insieme al genetista Matteo Fabbri, gli esperti del Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, attraverso il repertamento di eventuali tracce genetiche, avranno il compito di ricostruire con precisione le dinamiche di quanto accaduto durante quella tragica sera di inizio settembre.
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