Cronaca
12 Settembre 2023
Il riferimento è alla frase di Isabella all'amica Tiziana Rota: "Stanno arrivando i miei cugini e se sanno che mi ha lasciata lo ammazzano”. Dino Pippo prova a sminuire: "Sono frasi di circostanza"

Processo Bergamini, il cugino dell’imputata non nega le paure di Internò

di Redazione | 5 min

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di Stefania Scarfò

Dopo la pausa estiva si torna in aula in Corte d’Assise a Cosenza per il processo sull’omicidio di Denis Bergamini di Argenta. L’unica imputata, Isabella Internò, accusata di omicidio volontario in concorso, non si presenta nel giorno in cui è chiamato a deporre suo cugino Dino Pippo Internò.

L’uomo, dipendente di un’agenzia di servizio di vigilanza di Cosenza, può finalmente essere escusso una volta archiviato il procedimento a suo carico aperto dalla stessa procura di Castrovillari. Dino Pippo ha affermato che “tutto quello di cui ci accusano è pura invenzione», e ha raccontato i suoi rapporti con Isabella e la sua famiglia: “Siamo cresciuti insieme, stavamo sempre insieme. Ora non la vedo dal funerale di mio padre (Pasqua 2023) ma ci messaggiamo tramite whatsapp, questa mattina mi ha mandato dei baci e ho risposto con un cuore”.

Il 15 maggio 2013 doveva esser sentito a Castrovillari ma non si è presentato perché a Milano per questioni mediche. Poi venne sentito solo 6 anni dopo nel 2019. Nel 2013 furono invece raccolte in Procura a Castrovillari le testimonianze di suo fratello Roberto e della zia Concetta Tenuta. Il Pm Primicerio gli chiede conto di alcune intercettazioni, ambientali e telefoniche, che lo hanno visto coinvolto a ridosso di quella data.

Il 14 maggio 2013 al telefono con Katia Internò (sorella di Isabella) le dice: “Poi a Isa non sto chiamando perché…poi la vado a trovare domani o stasera”.

Il 16 maggio 2013 sempre al telefono con Katia le chiede se Luciano Conte è li con lei, la cugina gli dice che è uscito con il cane e lei è in giro con la sorella Isabella. Allora Dino Pippo le dice “Volevo sapere se Luciano può venire qui (al supermercato dove l’uomo stava prestando servizio) perché lo vuole salutare pure Roberto (Internò, suo fratello)”. Poco dopo Katia richiama Dino Pippo e gli dice “Pippo che sto venendo”. Il Pm Primicerio gli chiede come mai se cerca Luciano Conte chiama Katia e non direttamente Luciano o Isabella ma Dino Pippo non sa dare una spiegazione valida. Gli viene anche chiesto se poi incontra Luciano Conte ma risponde di non ricordarlo. A questo proposito gli fanno ascoltare un’ambientale registrata nella macchina di Conte sempre quella sera e nella quale si sente Conte (la sua voce viene riconosciuta da Dino Pippo) affermare “A verità Robè!” a riprova di un incontro che in realtà c’è stato.

Dino Pippo ricostruisce anche la sera della morte di Denis. “Eravamo a casa dei miei genitori. C’ero io, mio fratello Roberto, i miei genitori, mia sorella Loredana con il marito Luigi D’Ambrosio, zio Franco e zia Concetta, un altro mio zio che viveva lì vicino e mia sorella Giuliana, suo marito Francesco Arcuri è venuto dopo. Giocavamo a carte fuori mentre le donne cucinavano dentro, io ero andato a giocare a calcio e quando sono tornato mi sono messo a giocare a carte ancora in pantaloncini. Poi è arrivata la telefonata di Katia che avvisava che c’era stato in incidente, era ancora giorno, c’era luce. Zio Franco, Zia Concetta, Roberto e Luigi D’Ambrosio sono andati lì con la macchina di Roberto che poi si è fusa nel viaggio di ritorno, l’ho visto tornare a casa di mamma con la macchina che fumava. Io mi sono fatto la doccia e poi con Francesco Arcuri e mia sorella siamo andati a casa di Isa”.

La presidente gli chiede dove si trovasse nel momento in cui il fratello, il cognato, gli zii e Isabella fanno rientro dal momento che afferma di essere andato a casa di Isabella, ma di aver visto rientrare il fratello a casa della madre e l’uomo dice di non ricordare come siano andate precisamente le cose.

Quanto al funerale di Denis afferma “Andai perché zio Franco aveva chiesto a noi cugini di stare con Isabella, di starle vicino perché lei era distrutta”. Nella sua deposizione a Castrovillari nel 2019 parla di scorta per timore delle possibili reazioni dei tifosi del Cosenza nei confronti di Isabella. Sia Facciolla all’epoca che la presidente della Corte Lucente oggi gli fanno notare che nel giorno del funerale ancora non si parlava di omicidio o di un possibile coinvolgimento di Isabella, quindi, non c’era motivo di temere per lei. L’uomo nega di aver mai parlato di scorta allora come oggi, ma di essere andato solo perché glielo aveva chiesto lo zio.

Nell’esame dell’avvocato di parte civile Anselmo viene fuori il riconoscimento effettuato da Tiziana Rota che lo riconosce in una foto del funerale come uno dei due uomini che si sarebbero avvicinati a lei e Isabella una settimana prima della morte di Denis in un bar di Cosenza mentre lei chiacchiera con l’amica del suo rapporto con il calciatore. Circostanza nella quale Isabella dopo averle raccontato la fine della loro relazione le intima di stare zitta vedendo avvicinarsi i due soggetti e le dice “Zitta non farti sentire, stanno arrivando i miei cugini e se sanno che mi ha lasciata lo ammazzano”. Dino Pippo non nega che la cugina possa aver detto una frase simile, ma ne sminuisce l’importanza: “Sono frasi di circostanza, si dicono così tanto per dire”.

Quindi Anselmo legge al testimone una intercettazione telefonica con la cugina Isabella nella quale lei raccontando di esser stata ascoltata afferma ad un certo punto “Pì tu lo sai, tu c’eri proprio”. La Lucente interrompe l’interrogatorio e chiede a Dino Pippo di non rispondere perché l’eventuale risposta potrebbe nuocere alla posizione del testimone.

Prima del cugino dell’imputata erano saliti sul banco dei testimoni Luigi Canale e Nicola Carbone, il primo brigadiere, il secondo maresciallo dei Carabinieri che negli anni hanno effettuato indagini sulla morte del calciatore del Cosenza.

Si torna in aula il 26 settembre giorno in cui potrebbe esser sentita l’imputata Isabella Internò (il difensore Angelo Pugliese scioglierà le riserve il 18 settembre).

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