C’era una telecamera all’interno del Big Town, fatta installare dallo stesso titolare. Il filmato di quanto avvenuto dopo le 23 di venerdì scorso è già stato acquisito e visionato dagli inquirenti.
Quei frammenti consegnano tutta la verità su quanto successo durante la rissa che ha portato alla morte di Davide Buzzi e al ferimento di Lorenzo Piccinini, i due aggressori che si erano presentati con una tanica di benzina dando a immaginare l’intenzione di voler incendiare il locale.
E che qualcosa di grave potesse succedere il titolare, Mauro Di Gaetano, se lo aspettava, dal momento che lo stesso Buzzi si era presentato dieci giorni addietro minacciando violenze e chiedendo (questo quanto riferito in sede di interrogatorio) del denaro, tanto da spingere il gestore a denunciarlo per estorsione.
Sempre Mauro ha rigettato l’accusa che aleggia come ipotesi della furia di Buzzi nei suoi confronti, quella di non aver chiamato tempestivamente i soccorsi dopo che Edoardo Bovini (il figliastro e il cugino degli aggressori) si era sentito male nel suo locale: lui quella sera era nel suo locale di Modena.
Ma rimane, nei confronti suoi e del padre l’accusa di omicidio e tentato omicidio in concorso. Il taglio nella gola di Buzzi e la ferita da arma da taglio all’addome di Piccinini più che a cocci di bottiglia sembrano dovute a un coltello, una della armi utilizzate in quei minuti drammatici, oltre a pezzi di vetro (il locale il giorno dopo era ancora pieno di frammenti di bottiglie lanciate da ogni dove) e una chiave inglese.
E sarà determinante ai fini dell’indagine accertare chi avesse in mano quella lama.
Intanto, mentre i due indagati rimangono in carcere all’Arginone, rimangono stabili le condizioni di Piccinini, al momento ricoverato in chirurgia a Cona con prognosi ancora precauzionalmente riservata.
La pm titolare dell’inchiesta, Barbara Cavallo, dovrebbe disporre oggi l’autopsia e nominare un medico legale cui dare l’incarico di accertare le cause o le concause della morte di Buzzi. Dalla risposta a questo quesito dipenderà anche parte della strategia difensiva degli avvocati Stefano Scafidi e Giulia Zerpelloni (che assistono Mauro Di Gaetano) e di Michele Ciaccia (che assiste il padre), verosimilmente incentrata sulla scriminante della legittima difesa.
Si attendono anche sviluppi sulla posizione di Piccinini che, una volta dimesso, potrebbe essere indagato a sua volta per tentato incendio, rissa o altro. Anche qui determinanti saranno le immagini del circuito di videosorveglianza interno.
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