Economia e Lavoro
2 Settembre 2023
L'associazione di categoria lancia un appello al ministro Lollobrigida che il 24 agosto ha incontrato i pescatori di Goro preoccupati per i danni al pescato che provoca la specie aliena: "Prendere esempio dalla Spagna che con le catture ha limitato i danni". Proteste anche da Comacchio dalla coop La Valle

Scontro diplomatico sul granchio blu. Cia contro il ministro: “No allo show cooking”

di Redazione | 4 min

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“L’invasività del granchio blu non si contrasta con gli show cooking e con l’educazione alimentare, ma serve un concreto programma di contenimento della specie che passa da una mappatura della sua presenza, sempre più capillare lungo le coste e in risalita lungo fiumi e canali”. Cia Emilia-Romagna lancia un appello al ministro Lollobrigida che il 24 agosto ha incontrato i pescatori di Goro preoccupati per i danni al pescato che provoca la specie aliena.

“Nel giro di un anno la specie è quadruplicata – dice il presidente di Cia Emilia-Romagna Stefano Francia –, ce lo riferiscono i pescatori che riempiono le reti con questi esemplari che predano i preziosi molluschi allevati, come vongole, cozze e ostriche, e non si può ridurre un’emergenza di tale portata, che sta mettendo in crisi migliaia di attività, con pesantissime ricadute negative in termini economici. Non basta l’esortazione al consumo di questo crostaceo, ma va trovato un nuovo equilibrio dell’ecosistema nell’area dell’Alto Mar Adriatico”.

Con la progressiva marinizzazione delle aree lagunari, delle foci e degli estuari dei fiumi, l’habitat ad essa congeniale è diventato molto più ampio rispetto al passato.

“Il granchio blu non sparirà all’improvviso – aggiunge Francia – ma a nostro avviso resterà una popolazione di una certa entità, che dovrà essere gestita tramite una costante cattura da parte degli operatori, con il supporto strategico delle istituzioni”. Cia ricorda l’esempio della Spagna, anch’essa presa di mira dal granchio. “Nell’ultimo decennio, osserva ancora Francia – nel Delta dell’Ebro, in Spagna, si è verificata un’emergenza molto simile a quella che attualmente grava sulle lagune dell’Alto Adriatico. In quel caso specifico il contenimento della specie è avvenuto mediante una pianificazione delle catture e lì, adesso, vi è una nuova normalità: i granchi blu non sono scomparsi, ma vi è un equilibrio tra nascite e catture”.

L’allevamento della vongola nel Delta del Po rischia perdite fino a un 80%: in queste settimane i granchi blu stanno sterminando gli stock di semina degli allevamenti. Fra le molte altre criticità, questa specie aliena divora il pesce intrappolato nelle reti, danneggiando anche chi non opera nella filiera della molluschicoltura. “L’enorme proliferazione a cui stiamo assistendo è stata inaspettata – aggiunge Francia – peraltro non esiste un predatore naturale per cui l’unica soluzione razionale resta il controllo della popolazione mediante una pesca quanto più possibile intensiva”. “Soprattutto – conclude Francia – senza opportuni interventi da parte delle autorità competenti si potrebbe andare nella direzione di una crisi sociale in tutte le aree interessate”.

A polemizzare contro il ministro Lollobrigida è anche Filippo Sambi, capogruppo di lista civica di maggioranza in Consiglio comunale a Comacchio e presidente della cooperativa La Valle. “Non mi è dato di comprendere – dice – a quali procedure ordinarie il Ministro si riferisca, nel momento in cui ritiene non esistano ancora i presupposti per la decretazione dello stato di calamità; non sono neppure in grado di comprendere come per diversi operatori sia possibile pescare più granchi possibile soltanto all’interno della propria concessione con idrorasca ed apposite nasse, senza una deroga all’utilizzo dell’ostreghera/sfoera entro un miglio dalla costa o più, cercando di catturare più esemplari femmina possibile (anche se questi ultimi sono privi di valore commerciale, la loro cattura può segnare un punto di svolta nell’eradicazione della specie alloctona). Ancor meno comprendo come sia possibile avanzare ipotesi possibilistiche ed ottimistiche di trasformare una calamità in una risorsa, data l’oggettiva impossibilità di piazzare sul mercato anche soltanto gli esemplari adulti maschi di maggiori dimensioni a prezzi al di sopra del costo di cattura (pur non mettendo in discussione le affermazioni di cuochi stellati che affermano che in taluni mercati gli stessi granchi siano venduti a 15 euro). Quale capogruppo di lista civica di maggioranza in Consiglio Comunale a Comacchio mi attiverò perchè il Consiglio stesso inviti quanto prima in sede pubblica a Comacchio sia il citato ministro, quanto la presidente del Consiglio Meloni e il presidente della giunta regionale, Bonaccini, di modo che oltre agli auspici e l’invito a darsi da fare si possano gettare le basi per una strategia efficace per debellare la specie infestante”.

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