Si pensa sempre che le cose brutte succedano ad altri.
Ci si sente invincibili ed eterni fino a quando la vita ci sceglie per il conto alla rovescia. Allora sopraggiunge un disorientamento, un senso di abbandono e impotenza che paralizzano. E non si sa più come muoversi e quale sia la direzione da prendere. Realizzi l’importanza del tempo che sta per scadere.
Così è stato per la mia adorata mamma Lorenza che in soli quattro mesi ci ha lasciati. Lacerante lo strazio della consapevolezza che la stavamo perdendo, ma fermi nel volerle regalare il fine vita che meritava: nell’amore assoluto della sua famiglia, degli amici, nella sua casa.
E allora eccoli, Nicolò, Yuri, Sara, Carlotta che hanno saputo riscaldare il più gelido dei momenti. Loro hanno reso la decisione di accudire mamma da casa, la decisione più bella che potessimo prendere. L’unica realmente possibile.
Presenti ad ogni ora, una mano tesa in qualsiasi momento. Risposte date ancor prima di porre domande. La tranquillità di poter vivere quegli attimi supportati non solo da professionisti, ma da angeli senza ali che hanno trattato mia madre come fosse stata la loro. Senza forzature, senza voler dimostrare nulla rispetto a quello che il loro cuore suggerisce: la compassione, nel suo più alto valore di cum patior, soffrire insieme.
I nostri angeli, diventati ormai di famiglia, hanno fatto sì che mamma fosse accompagnata alla fine con tutto l’amore di cui siamo stati capaci, senza farla soffrire, dolcemente, baciandola, accarezzandola, accudendola. E paradossalmente hanno reso la morte meno spaventosa, meno dura, un’esperienza emotiva e di vita tra le più straordinarie che si potesse vivere.
All’inizio, quando chiesi loro come potevano vivere quotidianamente respirando morte, la loro risposta fu: “La nostra è una vocazione”.
E da oggi io farò il possibile perché questi ragazzi continuino la loro missione.
Grazie Nicolò, grazie Yuri, grazie Sara, grazie Carlotta, grazie per il bene che ci avete fatto. Per i baci e le carezze date a mamma. Per averle regalato un trapasso sereno, insieme a noi.
Grazie ADO Ferrara.
Gisella Morelli