Politica
22 Agosto 2023
Gli attivisti: “Arriva l’agognato stop da parte della Lega. Forse pensavano che ci saremmo arresi, ma così non sarà”

Una raccolta fondi per salvare il centro sociale La Resistenza

di Redazione | 2 min

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Contro quelli che chiamano “ricatto” e “accanimento” da parte della Lega promettono di non arrendersi e lanciano una raccolta fondi per salvare il centro sociale.

I responsabili de La Resistenza diffondono un comunicato nel quale ricordano che lo scorso 16 agosto il sindaco Alan Fabbri ha emesso una ordinanza contingibile e urgente che “vieta l’accesso all’immobile di cui siamo concessionari, perché da numerosi sopralluoghi da parte di assessori e tecnici comunali, che come sapete vanno avanti da mesi, sarebbe emerso che l’immobile di via Resistenza 34 avrebbe delle criticità tali da mettere a repentaglio l’incolumità di chi vi entra”.

Non solo: l’ordinanza del sindaco prevede anche che i lavori debbano essere conclusi entro 30 giorni a partire dal 16 agosto, “periodo in cui tutte le imprese sono in ferie. Ovviamente sarà molto difficile, quasi impossibile ed anche ciò la dice lunga. Se ciò non verrà fatto, vi provvederà il Comune, salvo poi presentarci il conto”.

“Come lo chiamereste voi questo comportamento? Ricatto? Accanimento? – scrivono gli attivisti -. Arriva quindi l’agognato stop al CPS Resistenza da parte della Lega. E a chi importa di quella larga parte di cittadini che usufruiva delle attività portate avanti. Soluzioni alternative proposte dal Comune? Neanche mezza in 9 mesi”.

Questo però “non è il momento di pensare alle ordinanze del Comune. Hanno detto e fatto di tutto per ostacolarci, perché la nostra capacità di attrarre persone, energie, volti, elaborare pensieri, diffondere cultura, in totale autogestione e senza scopi di lucro, dà fastidio. Il Cps La Resistenza da sempre si impegna a proporre una socialità diversa dal conformismo discotecaro, dove per passare una serata in compagnia devi avere il portafogli pieno”.

Ma i responsabili vogliono andare avanti: “Forse si pensava che davanti a tali nuove difficoltà ci saremmo arresi, ma così non sarà. È il momento di riunire le forze per consentire alla Resistenza di riaprire. Vanno fatti alcuni lavori che richiedono professionalità: elettricisti, progettisti, geometri, architetti”.

Per coprire i costi ingenti dei lavori “vi chiediamo di contribuire a questa raccolta fondi, ognuno secondo le proprie possibilità, donando una somma. Il CPS Resistenza è della collettività. Uniamo le forze, diamoci da fare”.

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